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La polentata delle Ceneri. Cronaca e foto

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La polentata delle Ceneri. Cronaca e foto La polentata delle Ceneri. Cronaca e foto © n.c.
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  La tradizione continua, la “ Polentata delle Ceneri ”, grazie alla passione e alla volontà di un gruppo di amici, alcuni facenti parte del Comitato del Carnevale Mugellano dei Ragazzi, (altra tradizione portata avanti con i denti per non farla decadere del tutto), dalla Pro Loco e dal Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, sotto il patrocinio del Comune, è andata in porto anche in questo 2016, quindi con 215 anni sulle spalle, da quando cioè, come ci racconta la storia ebbe inizio nel 1799, dopo quella splendida pagina di libertà con la cacciata da parte dei borghigiani degli invasori francesi, sotto l’effige della Madonna, di cui è rimasta una testimonianza diretta come la tavoletta della “Madonnina del Soccorso” (autore Pietro Paolo Colli nel giugno del 1799), collocata in un piccolo tabernacolo all’angolo fra piazza Garibaldi e il corso Matteotti proprio davanti al palazzo del Podestà. Ebbene, mercoledì mattina, (10 febbraio 2016) nel  famoso “Mercoledi delle Ceneri”, evento questo violentato alcuni anni orsono per lo stupidaggine dello spostamento del mercato dopo tre secoli, lasciando sola, sola questa secolare tradizione, i polentai si sono rimboccati le maniche iniziando a cuocere la polenta fin dalle prime ore del mattino, poiché alcuni borghigiani per ragioni di lavoro erano già in attesa. Pian piano la piazza si è riempita di tante persone, (alcune giunte da fuori sono rimaste sorprese di questo piccolo evento storico-gastronomico), nonostante il freddo il vento e qualche fastidiosa pioggerella, molte popolane, altrettanti “anziani” borghigiani con simpatici soprannomi, scolaresche delle elementari, quindi i polentai hanno iniziato a sfornar fumanti polente, che venivano distribuiti in speciali contenitori, condite con ragù di carne, ragù di porri o in bianco con formaggio, per coloro che volevano seguire la tradizione della vigilia della ricorrenza cristiana delle “Ceneri”. Fra le novità i polentai hanno potuto usufruire dell’apporto di Luigi Malevolti, figlio del mitico Fernando “nando” Malevolti, scomparso tempo indietro, uno dei più “robusti” polentai, fra gli anni ’70, 80,  90, un buon gruppo di Alpini con in testa il capogruppo Giuseppe Tronconi. Per non disperdere memoria  ecco i nomi dei volonterosi “polentai” attivi in questa edizione: Sandro Bulletti, Antonio Cantini, Angela Cantini, Francesca Viviani Graziani, Stefano Guidotti, Elisa Vigiani, Bruno Miniati, Maria Guasti Miniati, Paolo Verdi, Giuseppe Bonanni, Giovanni Miniati, Marco Santelli, Luigi Malevolti, Anna Bordati Cantini, Paola Barletti Santini, Moreno Giovannini ed altri ancora che ci sfugge il nome. La cosa bella di questa edizione era quella di avere a disposizione ben quattro grossi paiuoli rispetto ai due degli anni passati, quindi una volta distribuito un paiuolo eccone subito un altro e via, via senza interruzione, per la gioia ovviamente degli astanti che non hanno atteso molto, anzi si sono gustati più di una porzione (sembra che il mitico Angiolone e Cecco di fico ne abbiano trangugiati sette otto porzioni per uno!!), per un totale di circa 730 porzioni al ragù, ai porri ed in bianco. Era davvero ottima. Grazie a tutti. E a Dio piacendo appuntamento all’anno prossimo! Ed ecco alcune immagini dell’evento edizione 2016. Foto 1 (in alto): Da sinistra i polentai Gigi Malevolti, Paolo Verdi e Moreno Giovannini sotto lo sguardo di Giuseppe Bonanni, versano la polenta fumante sullo spianatoio Foto 2 (qui sopra): Il popolo in attesa… dopo la battaglia contro i francesi! Foto 3 (qui sopra): Gli alpini del Gruppo di Borgo San Lorenzo davanti al loro paiuolo; da sinistra Silvano Salimbeni, Giuseppe Tronconi, Andrea Bonechi, Franco Brunetti, Giuseppe Galeotti, Luciano Vivoli e Oliviero Panigassi. Foto 4 (qui sopra): Una scolaresca della Terza Elementare “Dante Alighieri” con tanto appetito. Foto 5 (qui sopra): Alessandro Finizio, segretario dell’A.S.Fortis Juventus 1909, si rifà la bocca… con la polenta. Foto 6 (qui sopra): Quattro borghigiani; da sinistra Piero Giovannini “nave”, Renzo Giovannini, Attilio Tarchi “ticco” e Armando Pacini. (Foto cronaca di A.Giovannini)

 

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Commenti 1
  • Aldo Giovannini

    Hai ragione, caro borghigiano, comunque guardiamo se chi resta ha la forza e la volont di portare avanti quello che hanno portato avanti per secoli i nostri nonni e i nostri progenitori. Se nel tempo restano in paese solo tre borghigiani, allora, caro borghigiano, si chiude. Io lotter sempre fino alla fine.

    rispondi a Aldo Giovannini
    mer 10 febbraio 2016 10:03