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Vaglia e Don Alejandro. Lettera di ringraziamenti...

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Vaglia e Don Alejandro. Lettera di ringraziamenti... Vaglia e Don Alejandro. Lettera di ringraziamenti... © n.c.
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Dal nostro lettore, Alessandro Bisori, riceviamo e pubblichiamo questa lettera di ringraziamenti all'ormai ex parroco di Vaglia, don Alejandro: Oggi, per  più volte ho preso la penna in mano, perché per più volte ho avuto l’impulso di scrivere per ringraziare una persona che nel tempo ho   avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua competenza, la sua umanità, la sua cultura.        La persona in oggetto è don Alejandro, parroco della pieve di S. Pietro in  Vaglia, che per cinque anni ha accompagnato nel cammino eucaristico questa parrocchia, per lui non è stata una passeggiata facile sempre un po’ restia ad andare in chiesa e forse non è riuscita a capire il suo comportamento per molti considerato troppo austero e sempre legato ad una liturgia radicale espressione di una chiesa del passato. È vero che oggi viviamo in un tempo di crisi anche dei valori fondamentali della nostra religione, per cui io ho apprezzato, dopo che ho iniziato a conoscerlo, questo suo modo di interpretare sia la religione che la liturgia ad essa correlata.            Quando arrivò a Vaglia fu preceduto da una presentazione come di un prete integralista il quale diceva la Messa solo in latino. Posso smentire tutto, la messa tridentina la officiava solo una volta la settimana e per il resto è sempre stato molto canonico e a me non è dispiaciuto. In questi 5 anni ha contribuito al recupero ad alla divulgazione di opere d’arte della parrocchia, ultimo il bellissimo presepe del Della Robbia, il quale sono convinto che i parrocchiani non sapevano di possedere.          Io ho conosciuto questo religioso come un uomo di cultura; e ho avuto modo di intrattenermi a dialogare con lui e vi posso assicurare che è sempre stato un piacere anche se a volte avevo punti di vista diversi dai suoi.           Io sono cresciuto ai salesiani per cui il vedere un prete che  amministra la parrocchia con attenzione, ne cura la struttura, esercita il suo uffizio con devozione, bene sono portato ad accettare l’ortodossia che egli interpreta, non è un prete che và a caccia egli preferisce l’aspersorio al fucile, e  a me piace per questo.          Quindi salutando con rispetto e simpatia, io e la mia famiglia lo ringraziamo per aver condiviso con noi questa esperienza pastorale .   Alessandro Bisori  

 

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