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Lunedì 18 Vaglia ricorda l'eccidio di Morlione e il 25 Aprile

Il programma delle celebrazioni

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Locandina Locandina © N. C.
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Lunedì 18 aprile, lunedì di Pasqua, si terrà a Vaglia la commemorazione per l'eccidio di Morlione e quella per la festa del 25 aprile. Spiega il sindaco Leonardo Borchi:

Settantotto anni fa, era il 10 e l’11 aprile 1944, all’indomani della Pasqua, alle pendici del Monte Morello venivano uccisi 7 uomini: contadini, guardia caccia. I tedeschi organizzarono una rappresaglia ed un rastrellamento preventivo contro le formazioni partigiane che si apprestavano ad entrare in azione con l’arrivo della primavera.

Dopo la chiusura per la pandemia, questo anno torniamo a commemorare i fatti di Cerreto Maggio e Morlione. In un’unica cerimonia, vista la prossimità delle due date, celebreremo anche il 25 Aprile, Festa della Liberazione dalla dittatura, dal fascismo, dalla guerra.

Appunto la guerra. Questa sciagura che è tornata sul suolo europeo, che molti improvvidamente ritenevano scomparsa per sempre tra noi.

No, lo spirito della lotta, e quindi della guerra, è connaturato nell’uomo (nel maschio soprattutto). Fa parte del bagaglio genetico, che soprassiede alla sopravvivenza della specie. Lo abbiamo nel DNA, lo stesso che ci denota come homo sapiens, lo stesso quasi identico della specie dell’homo sapiens di 70.000 anni fa.

Quindi, quando affermiamo che la guerra è disumana, diciamo una verità antiscientifica. Quindi, quando affermiamo che la guerra è disumana, in vero auspichiamo la realizzazione di un valore fondamentale per la coesistenza sul pianeta: la pace.

E quindi se lo spirito bellicoso ce lo portiamo dentro, com’è che possiamo tendere alla pace?

Attraverso quel percorso di crescita valoriale, sociale, filosofica che in una parola si chiama cultura. Tutti i popoli hanno una loro propria cultura. Tutte le culture non sono altro che narrazioni, visioni del mondo e quindi tutte hanno diritto di cittadinanza. Ma la Cultura, con la maiuscola, per come la intendo io, è la presa di distanza dalle pulsioni biologiche, senza rinnegarle, ma armonizzandole con una visione allargata, inclusiva dove appunto le spinte aggressive vengono sublimate e non c’è sopraffazione. Una parola sintetizza questo processo: democrazia. Che sta per dialettica delle parti, confronto delle idee e dei valori, armonizzazione degli interessi.

“ La democrazia è il peggior sistema di governo, eccetto tutti gli altri”. Lo diceva quell’impertinente di Winston Churchill.. ed aveva ragione.

Augh.

Il sindaco Leonardo

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