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La storia di Natale della dottoressa Gomitolo. Il suo sorriso per tutti i bambini all'hub vaccinale

Il clown più amato dei bambini fiorentini è Rachele Ignesti, donna e mamma sempre vicino a chi ha bisogno che sceglie di passare le feste accanto ai bambini che scelgono di vaccinarsi.

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la Dottoressa Gomitolo la Dottoressa Gomitolo © Ok!News24
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Quando c'è bisogno lei risponde sempre presente.
Lo fa col sorriso stampato sempre dietro i suoi grandi occhialoni che non riescono a nascondere occhi brillantissimi che incorniciano una zazzera di capelli dai mille colori: ora neri, ora fucsia, ora blu.

Rachele, alias dottoressa Gomitolo a pensar bene avrebbe davero poco da sorridere. Da febbraio 2020, ovvero da oltre 600 giorni non lavora più e si da da fare in mille modi non perdendo mai sorriso e speranza.

Animatrice per l'infanzia da quando si sono spente le luci di compleanni e festicciole ha chiuso tutti i suoi giochi in una grande valigia in attesa di tempi migliori.
Anche il suo alter ego, la dottoressa Gomitolo ha da oltre 600 giorni ripiegato il camice coloratissimo nell'armadio perchè nelle corsie degli ospedali a regalare ore di serenità ai bambini ammalati è impossibile andarci da quando c'è la pandemia.

Rachele non si è mai pianta addosso, nemmeno per un attimo nonostante sia una mamma impegnata a far crescere due adolescenti.
A marzo 2020, nel mese più buio della nostra storia recente mentre era segregata in casa come tutti gli italiani insieme ad un'amica si è messa alla macchina da cucine ad inventare e poi regalare mascherine coloroatissime quando questo fondamentale accessorio di difesa era introvabile.
Giorni e notti per mesi interi a tagliare e cucire scampoli insieme a una rete di sartine messa su in tutta fretta grazie ai social che venivano poi consegnati dai volontari del Nucleo Operativo di Protezione Civile in tutta Firenze.
Un impegno infaticabile che gli è valso anche il premio alla "Festa del Dono" 2020 del comune di Firenze.

Poi mille lavoretti per tirare avanti fino a quando, pochi giorni fa con l'apertura dell'hub vaccinale dei bambini al Mandela forum è arrivata la telefonata attesa.
C'era bisogno di lei, della sua allegria e dei suoi sorrisi per rendere più semplice quella punturina nel braccio che fa paura anche ai grandi.
Non ci ha pensato un attimo ad aprire il suo armadio di bambole, giochi e colori, stirare il camice allegro ed essere sempre presente al Mandela ad accogliere tutti i bimbi.
Ha passato così la vigilia di Natale e passerà così anche Natale, Santo Stefano e Capodanno fra un box vaccinale e l'altro con la sua bambola di pezza e i suoi giochi. "Tanto le mie bimbe staranno col babbo e sono felici perchè apprezzano quello che faccio. E sono felice anch'io perchè regalare bene sono certa fa tornare indietro solo bene!"

Buon Natale Rachele e buon Natale e a tutti i volontari sempre in prima linea ogni giorno, silenziosamente.

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