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Tpl Toscana. 'Perché abbiamo ceduto al privato straniero un monopolio naturale?' Una lettera

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Una lettera in redazione, per riflettere sul nuovo assetto del trasporto pubblico in Toscana:

Spett.le Redazione di OK Mugello
Vorrei fare alcune considerazioni sul nuovo assetto del trasporto automobilistico pubblico in Toscana. Fino al 2014, il trasporto pubblico su gomma, in Toscana, era suddiviso in 14 lotti, all’incirca uno per provincia, più qualche bacino di utenza particolare: ad esempio Mugello/Val di Sieve, area metropolitana di Firenze, ecc.

Le aziende di trasporto erano quelle che conosciamo: SITA, CAP, ATAF, TIEMME, ecc; quasi tutte di proprietà pubblica. A causa delle ridotte dimensioni dei singoli lotti in assegnazione, le grandi aziende europee del trasporto pubblico, non erano interessate a partecipare alle gare per l’assegnazione. Nel 2014 l’Amministrazione Regionale Toscana, decise di assegnare l’appalto per il trasporto pubblico su gomma dell’intera regione, ad un unico soggetto, un boccone appetitoso per le grandi aziende del settore.

Fu indetta una gara, alla quale parteciparono tutte le aziende storiche del territorio, riunite nel consorzio MOBIT ed AUTOLINEE TOSCANE. Ovviamente AUTOLINEE TOSCANE, una piccola società di trasporto, non avrebbe avuto i requisiti per vincere una gara di simili dimensioni, però dato che è controllata al 100% da RATP, un colosso francese dei trasporti pubblici, per mezzo della formula dell’avvalimento, ha potuto partecipare alla gara ed aggiudicarsi l’appalto per ben 11 anni ed un valore di 4 miliardi di Euro. Tra l’altro leggendo le motivazioni dell’affidamento dell’appalto, appare chiaro che la differenza l’ha fatta l’offerta economica, questo è comprensibile dato che RATP, la controllante di A.T., riuscirà sicuramente a ridurre i costi grazie alle ingenti risorse finanziarie, alla lunga esperienza che ha nel settore ed alle economie di scala che riuscirà a realizzare.

Per i primi tempi dovranno mantenere gli attuali livelli di occupazione, poi si vedrà. Probabilmente in futuro ci saranno meno uffici, meno personale amministrativo, gli autisti forse resteranno gli stessi.

Per l’Amministrazione Regionale Toscana pare che si tratti di un grande successo, dicono che ci sarà risparmio economico e maggiore efficienza. Io invece mi pongo due domande:

1. Si tratta davvero di un risparmio ? Il trasporto pubblico è finanziato per 2/3 dallo stato (con le tasse) e per 1/3 dal biglietto. Anche se la vecchia struttura a 14 lotti, fosse costata di più, questo eccesso sarebbe comunque rimasto nella nostra Regione, anzi nelle nostre tasche, perché, come ricordavo prima, le aziende storiche erano quasi tutte di proprietà pubblica. Invece, per i prossimi 11 anni, finanzieremo con le nostre tasse i profitti di un’azienda straniera, per di più statale.

2. Quante competenze si perderanno ? Le aziende storiche sono state eliminate dal mercato. Loro non sono presenti sui mercati internazionali come RATP, erano state costituite, con i nostri soldi tra l’altro, per operare nelle singole province della Toscana. Al termine degli 11 anni, tale sarà la durata dell’appalto, di queste aziende cosa rimarrà ? Quanto vale l'insieme di competenze che si perderà ? Alla prossima gara quali soggetti parteciperanno ? Forse solo colossi stranieri, che si getteranno come cani affamati su un osso, per spolparne gli ultimi brandelli di carne.

Insomma abbiamo ceduto un altro monopolio naturale ad un privato, per di più straniero, senza che nessuno ne sentisse la necessità.

Alessandro Innocenti
RONTA 8/11/2021

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Commenti 1
  • Mugelli Giampiero

    abbiamo venduto l'eccellenze italiane alle multinazionali estere ci scandalizziamo se la Regione Toscana ha venduto il trasporto pubblico a questa azienda francese? C'è altro da vendere ? l'Italia l'abbiamo gia venduta? Curiosità di un cittadino italiano

    rispondi a Mugelli Giampiero
    ven 12 novembre 2021 01:11