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Borgo com'era. Lo stretto del Messeri nel Corso e il 'taglio' dell'antico palazzo

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Foto 1 Foto 1 © Archivio A.Giovannini
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(ventunesima puntata). Dopo aver portato a conoscenza nelle ultime puntate della trasformazione di alcune strade di Borgo San Lorenzo che ci fu negli anni ’20 e ’30 del ‘900, quando furono abbattuti alcuni antichi e fatiscenti edifici, questa volta andiamo indietro di altri 70 anni (metà ‘800 – 1850 ca.).

Siamo venuti in possesso infatti di una vecchia Carta Catastale, che ci fa vedere com’era l’attuale Corso Matteotti (all’epoca solamente Via del Corso), fra piazza Cavour - per far comprendere meglio al lettore -, verso “Fiori Anna” e il “Forno Viliani”. In quel tratto iniziale l’antica casa Messeri (nel ‘400 era addirittura della nobil famiglia Malaspina di Firenze), poi divenuta Berretti, come lo è tutt’ora, era allungata al centro del Corso (tipo ingresso in Malacoda, tanto per fare un esempio), quindi poneva difficoltà per il transito delle diligenze, dei barrocci, delle carrozze, che dallo stallatico di piazza Cavour (attuale Caffè dell’Orologio) si portavano verso Vicchio di Mugello.

Il Gonfaloniere dell’epoca (Francesco Pecori Giraldi), decise di tagliare il lato di destra di “Casa Messeri”, per rendere il piano stradale più ampio e più sicuro per quello che era il …..traffico dell’epoca. Come si nota nell’immagine iconografica, il taglio è netto, la strada è allargata e ne venne fuori un ampio marciapiede come si nota tutt’oggi davanti a Fiori Anna e l’ex Bar Valecchi. Fu un buon lavoro, come fu in quell’epoca la grande bastionatura per difendere il paese dalle esondazioni della Sieve e delle Cale.

Per una curiosità storica, quel “taglio” di Casa Messeri, divenuta nel tempo di proprietà dell’avv. Carlo Berretti, cambiò l’architettura di alcune stanze dell’edificio a triangolo irregolare. Ma ci pensarono i Chini (la seconda generazione; Tito, Dario, Leto, Pio), i quali, bravi come erano, affrescarono e decorarono le stanze, riuscendo a farle…quadrate come lo erano anticamente.

Le fotografammo, grazie alla gentilezza del dott. Luciano Berretti, padre del caro amico dott. Carlo, che ci diede la possibilità di osservare e fotografare, questi piccoli-grandi capolavori “chiniani”. Quando le finestre delle stanze sono tutte aperte, è bello osservare dalla piazza Cavour quello che abbiamo appena scritto, basta alzare gli occhi. A proposito di stabili, a Borgo c’è un bel palazzo rinascimentale, che ha avuto nel tempo alcune trasformazioni. Alla prossima.

Foto 1: La carta topografica di metà’800, che raffigura il “taglio” di casa Messeri (attuale Berretti) che allargò il piano stradale. Simpatica la dicitura a destra; si legge: “Piazza centrale del Pozzo”, poiché in quell’epoca c’era un monumentale pozzo con tanto di stemma mediceo.

Foto 2: Una immagine di fine ‘800, con l’angolo di casa Berretti, (c’era l’antica cartoleria Maestrini, quindi l’Oreficeria Marziali e attualmente Antichità Margheri), che allargò l’antica Via del Corso.

Foto 3: Una stanza di casa Berretti con gli affreschi “chiniani” della seconda metà dell’800. ( Anno 1982 – Foto A.Giovannini).

Foto 4: Lo stessa visione iconografica dopo 170 anni ripresa dall’alto per meglio comprendere quale pertugio era la strada per molti secoli.

(Foto e archivio A.Giovannini)

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