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Riprendono le visite dei parenti nella Rsa Villa San Biagio.

Intanto nelle strutture Sereni Orizzonti i sindacati hanno proclamato uno sciopero per il 30 aprile. Ecco perché

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Villa San Biagio Villa San Biagio © Sereni orizzonti
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Arriva oggi la notizia che alla Rsa “Villa San Biagio” di Dicomano – gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti” si è concluso l'iter vaccinale. E ora, grazie anche alla complicità della primavera, gli ospiti e i loro parenti possono incontrarsi nell’ampio giardino attrezzato. Le visite avvengono su appuntamento e sono autorizzate dal direttore sanitario, nel pieno rispetto delle linee guida emanate dalla Regione. Hanno in genere una durata massima di un quarto d’ora e avvengono dopo che al visitatore sono stati forniti all’ingresso i necessari dispositivi di protezione individuale. Eventuali piccoli regali vengono fatti depositare in una stanza e consegnati solo dopo la loro sanificazione mentre i doni in alimenti vengono accettati solo se preconfezionati. 

«Nella nostra struttura sono ripresi anche gli ingressi di nuovi ospiti: le famiglie stanno finalmente capendo come le RSA siano ormai uno dei luoghi più sicuri» commenta il direttore Francesco Melani. Se non è già stato vaccinato, il nuovo ospite – che deve presentarsi munito di un tampone negativo effettuato non oltre le precedenti 48 ore – viene collocato per un periodo di isolamento precauzionale di 14 giorni in una camera singola con bagno, adiacente a una zona filtro di vestizione/svestizione per il personale (buffer zone). Superata questa fase può finalmente integrarsi con tutti gli altri residenti, beninteso dopo essersi sottoposto a un nuovo tampone nasofaringeo di controllo.

Allo stesso tempo arriva in redazione una nota sindacale che informa di uno sciopero dei dipendenti delle Rsa Sereni Orizzonti (tra le quali quella di Dicomano) proclamato per il 30 aprile:

Rsa Sereni Orizzonti, sciopero per l’intera giornata di venerdì 30 aprile: l’hanno proclamato Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per le sei strutture di assistenza anziani nel territorio fiorentino, che sono Valverde (Firenzuola), Villa San Biagio (Dicomano), Monsavano (Pelago), Villa i Pitti (Signa), Villa Desiderio (Firenze), Arcolaio (Firenze), per un totale di oltre 300 posti letto e oltre 200 lavoratori impiegati.

Tra le ragioni dello sciopero, l’esternalizzazione delle manutenzioni e la minaccia di licenziamento dei manutentori; l’inquadramento a livello inferiore di personale qualificato; i ritardi nell’erogazione di bonus fiscali e assegni famigliari; il mancato pagamento degli straordinari; i carichi di lavoro e i turni di servizio insostenibili; la riduzione di ore di lavoro nelle cucine con conseguente aggravio di ore straordinarie e scadimento della quantità/qualità dei cibi; il mancato rinnovo dei contratti a termine. Tutti problemi che si trascinano da tempo e comunicati circa un mese fa, con la proclamazione dello stato di agitazione, a Prefetto, istituzioni e Asl. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sono allarmate anche dal fatto che l’azienda non nega, qualora continuasse il trend di riduzione dell’occupazione di posti letto, che potrebbero esserci esuberi anche tra gli operatori.

Due giorni fa i sindacati hanno incontrato l’azienda per affrontare queste criticità aperte, ma dalla dirigenza non sono arrivate le risposte auspicate. “Quella di chiamare allo sciopero chi lavora, in questo momento di pandemia, è una decisione difficile, ma riteniamo doveroso procedere in questa direzione proprio per rappresentare il loro disagio, e per riuscire a dare la giusta risposta ai servizi da erogare ad utenti fragili”, dicono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

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