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Il saluto di Don Comini a Luco di Mugello

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Don Comini a Luco Don Comini a Luco © OK!Mugello
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Lunedì 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, si è celebrata a San Pietro a Luco l’ultima Messa da parroco di don Cristian Comini, che proprio dal 14 settembre 2016 aveva fatto il suo ingresso nel Mugello. In effetti, questa data e questa festa rappresentano il filo conduttore di un’intera esperienza, di sacerdozio e di vita.

La celebrazione, nella forma del rito romano antico, è stata preceduta dai vespri solenni, accompagnati, come la successiva Messa, dal coro dell’Arcibasilica ambrosiana di San Lorenzo a Firenze, voluto e sponsorizzato dai più stretti collaboratori di don Cristian, che in questi anni hanno saputo apprezzarne l’amore pieno di riguardo per la liturgia, che presiede eminentemente, con i segni sensibili ed efficaci della Grazia, a portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio.

Indubbiamente, la presenza di don Cristian a Luco è stata considerata un dono grande per la comunità parrocchiale, che si è stretta in gran numero attorno al suo pastore: egli, infatti, in questi quattro anni ha avuto modo di spendersi in prima persona per la gente, risistemando la chiesa parrocchiale (gravemente danneggiata sia all’interno sia all’esterno), riordinandone le stanze attigue e destinandole alle necessità dei fedeli, ripristinando il culto pubblico di santa Clarice vergine e martire, i cui venerati resti (ricomposti e nuovamente piombati con il sigillo del Cardinale Betori) sono conservati nell’altar maggiore, organizzando campi scuola per ragazzi di tutte le età e assai partecipati. Ultimamente, anche i locali della sacrestia, ormai compromessi dal tempo, erano stati integralmente risanati, tornando ad una decorosa semplicità, impreziosita da fregi e affreschi offerti dalle sapienti mani di una decoratrice locale.

L’esperienza che forse è rimasta maggiormente nel cuore dei luchesi è stata la Peregrinatio Mariae, avvenuta nel maggio del 2019, che ha visto per un’intera settimana la sosta della statua della Madonna pellegrina di Fatima soggiornare a Luco, attirando molti fedeli e facendo vivere ai parrocchiani, e non solo, un momento di grande edificazione spirituale. Ma anche le frequenti visite del Cardinale Ernest Simoni, che con regolare frequenza giungeva a Luco per le principali ricorrenze, dalle cresime alle processioni mariane, sono state un prezioso segno che la guida del giovane parroco ha garantito al bene delle anime della sua comunità.

«Abbiamo camminato insieme e ci siamo accompagnati nei momenti di gioia e di amarezza, ma la cosa più importante è che abbiamo cercato di mantenere lo sguardo dritto sul Crocifisso, per restare saldi nella fede e giungere un giorno alla mèta della sola, vera e piena felicità: la vita eterna nel Risorto», è stato l’indirizzo commosso di don Cristian ai presenti. «Mentre cantavamo i vespri di questa grande festa, mi sovveniva il ricordo di quando entrai in seminario, proprio il 14 settembre del 1994, e sentii intonare queste stesse laudi dai seminaristi raccolti in coro. Mi rimasero sempre impresse, come l’augurio e il presagio della mia vita sacerdotale: l’imitazione di Cristo crocifisso, che dona la vita per le sue pecorelle. Non è un caso che proprio il 14 settembre di quattro anni fa, l’Arcivescovo volle assegnarmi alle vostre cure, e che oggi siamo qui per salutarci, fiduciosi in quello che la Provvidenza ha in serbo per ciascuno di noi». Al termine della celebrazione, don Cristian ha voluto offrire un cero votivo alla Divina Pastora, patrona e protettrice di Luco, affinché vegli sempre sul suo popolo ed anche su di lui.
Guido Scatizzi

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