Mercato a Borgo © Aldo Giovannini
Erano una decina i banchi di generi alimentari (formaggi, frutta e verdura, pesce), che dopo due mesi hanno potuto, con le nuove norme, ritornare se pur timidamente in piazza Dante ad esporre e vendere la propria merce. Diciamo subito che i borghigiani, abbastanza numerosi, sono stati di una disciplina encomiabile; tutti in fila ad attendere il proprio turno alla dovuta regolare distanza, la disinfezione delle mani, la mascherina; il tutto accompagnato da tanta pazienza.
Ovviamente scambiando qualche parola con i titolari dei banchi (alcuni carissimi amici come Mirko il 'pescarolo' e Andrea il 'caciaio'; mitici) e con la clientela, le battute si sono accavallate alle battute: simpatiche, taglienti, cattivelle, ovviamente le polemiche si sono sprecate, ma in fin dei conti quando le massaie tornavano a casa con la loro spesa, il tutto tornava nella normalità della vita quotidiana.
Ma ci sono stati anche momenti di una palese maleducazione. Facciamo un passo indietro. Domenica mattina ore 10,30 in piazza Cavour eravamo a parlare, a dovuta distanza e con le immancabili mascherine con tre amici anzianotti come lo scrivente (L.C. commerciante, G.N. procaccia e autotrasportatore e C.P. orefice), quando sono passate due balde giovani straniere, senza mascherina, al chè un amico si è provato a ricordarle con educazione il motivo di questa mancanza, dato che è obbligatoria. Queste giovani pulzelle si sono lasciate andare ad offese e irrisioni (“vecchi andate a letto!! una delle tante), da lasciarci a bocca aperta.
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In altri tempi i vecchi borghigiani le avrebbero prese 'per gli orecchi' e le avrebbero portate a suon di scappellotti in caserma (ma ora la colpa non sarebbe stata delle pulzelle, ma degli anzianotti che avrebbero fatto loro conoscere una semplice regola di convivenza). E pensare che una povera donna per aver attraversato il parco della Misericordia con la sua spesa è stata multata! 'Poeari a noi', avrebbe detto “pintone”, come siamo ridotti male! Ma era un altro Borgo.
