Domani (mercoledi 26 febbraio 2020) si celebra la ricorrenza cristiana delle “Ceneri”, che richiama in modo specifico il rito liturgico (che caratterizza il primo giorno di quaresima) durante il quale il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta, ricavata secondo la consuetudine bruciando i rami d'ulivo benedetti nella Domenica delle palme dell'anno precedente, sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima.
Dunque come scrivevamo sopra, mercoledi si svolgerà la tradizionale “Polentata delle Ceneri”, nella centrale piazza Garibaldi sotto l’effige della Madonnina del Soccorso, fin dal 1799 quando i borghigiani e i mugellani, i leggendari “Viva Maria”, riuscirono a sconfiggere la soldataglia francese che si era resa colpevole, come si legge nei diari delle suore domenicane e nel libro di storia del Chini, facendo poi festa sfornando la polenta per tutti
Ricordato brevemente questo avvenimento, di cui scrivemmo nel 1999 con la compianta Nicoletta Martiri Lapi e Stefano Pratesi, con la fattiva collaborazione dell’indimenticabile Patrizia Gherardi, all’epoca assessore alla cultura, un libro sulla storia di quel periodo, gli amici polentai facenti parte del comitato del carnevale mugellano dei ragazzi e dal gruppo alpini, inizierano a sfornare la polenta fin dalle prime ore del mattino per terminare al mezzo del giorno.
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La chiesa borghigiana porta a conoscenza che in questa particolare giornata della cristianità, l’orario delle celebrazioni della Santa Messa con imposizione delle Ceneri sulla fronte, avranno luogo alle ore 8 in Pieve, alle ore 18 sempre in Pieve e alle ore 21,15 nel Santuario del SS.Crocifisso.
Nella foto di apertura: L’effige della “Madonnina del Soccorso” venerata in Arezzo all’angolo di piazza Garibaldi. La stessa effigie, come abbiamo scoperto nel tempo, fu collocata dai “Viva Maria”, dopo la vittoriosa battaglia, nella piazza Colonna di San Piero a Sieve, nel Podere Ontaneta di San Cresci in Valcava e nel Corso Corsini a Barberino di Mugello.
(Foto cronaca di A. Giovannini)