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Borgo com'era. La storia dell'osso di balena sulla facciata della Pieve

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Foto 1 Foto 1 © N.c.
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(Dodicesima parte). La romanica Pieve di San Lorenzo di Borgo San Lorenzo, il più grande tempio cristiano del Mugello, innalzato secondo la storia sopra un tempio pagano, risalente, secondo gli esperti, nel IX° secolo, con il suo incredibile campanile romanico-lombardo ad esagono irregolare, che si innalza addirittura sopra l’arco trionfale del presbiterio, è senza ombra di dubbio il pernio, la radice, il fulcro, dell’antico Annejanum prima e del Castello poi del vecchio Borgo.

La facciata  è stata nel corso dei secoli più volte riadattata e restaurata, segnatamente nel tremendo terremoto del 1542, come si nota dalle immagini a corredo, ma la cosa che ci ha meravigliato è stata quando l’amico Alfredo Altieri con la collaborazione di Adriano Gasparrini (tutto l’impianto fotografico e iconografico è tratto dal nostro archivio), pubblicarono nel 2009, il libro ”Notizie del Borgo San Lorenzo in Mugello e del suo territorio” tratto da un fascicolo settecentesco, datato 1742-42, ritrovato all’archivio di Stato di Firenze, autore il funzionario Granducale Valentino Felice Mannucci, giunto nel Mugello per descrivere il territorio dell’epoca.

Quando il Mannucci descrisse la Pieve, annotò fra l’altro nel suo diario: “ …. è la chiesa principale del luogo, cioè la Pieve, sotto il titolo di San Lorenzo martire, dove c’è un bel cimitero (era nell’attuale via Cocchi -ndr), vi sono due porte e sopra la maggiore, vi è d’antico un grand’osso di balena incatenato, del quale non seppi ritrovare  per qual motivo si conservi tal memoria”. La notizia che sopra il portale d’ingresso della Pieve c’era un “osso di balena incatenato” destò in noi tanta curiosità, poichè nel Mugello l’unico osso di balena (o di altro animale), si trova sulla facciata di un antico annesso proprio davanti al Castello mediceo di Cafaggiolo, chiedemmo all’amico Enrico Pazzagli, grande artista, grande pittore, di raffigurarci in acquerello la facciata della Pieve con questo famoso osso, come ben descrive Valentino Felice Mannucci nel 1742, cosa che non fece cinque anni dopo (1748)  Giuseppe Maria Brocchi nel suo libro storico sul Mugello; forse non c’era più!

Fu portato a Cafaggiolo! Chissà. Sono passati quasi 285 anni! Dunque a noi resta la fantasia di osservare l’osso di balena sopra il portale, mentre lo hanno visto con i loro occhi decine di generazioni di borghigiani quando passavano o entravano nella Pieve. Piccole grandi storie di un Borgo lontano nel tempo e nello spazio.             

Foto 1: Il disegno in acquerello di Enrico Pazzagli raffigurante l’osso di balena sopra il portale della Pieve. 

Foto 2: La Facciata della Pieve di San Lorenzo (Foto G. Ungania – anno 1908 ca.) 

Foto 3: La comparazione della Pieve dopo 115 anni 

 

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