Marco Carraresi © Cna
In vista di quella che, tra rumors sempre più insistenti e retroscena che iniziano a filtrare sulla stampa, si profila come una vera e propria “crociata” di Palazzo Vecchio contro gli Ncc, le imprese associate a CNA Firenze Metropolitana scelgono di muoversi d’anticipo.
L’obiettivo: sgomberare il campo da equivoci, prima che la discussione pubblica scivoli nel consueto tiro al bersaglio contro “le auto nere”.
“Le imprese di NCC sono attività regolarmente costituite e normate, che applicano contratti di lavoro nazionali – ricorda Marco Carraresi, presidente degli NCC di CNA Firenze –. Niente di più lontano, dunque, da attività come risciò, tuk tuk, caddy, dalla gestione su larga scala degli affitti brevi, dal noleggio di monopattini o dall’organizzazione di viaggi in mongolfiera: realtà molto diverse dagli NCC, che, al pari dei taxi e degli autobus del Tpl, svolgono un servizio pubblico, quello del trasporto”.
Dietro al volante dei van (sì, van, non “furgoncini”, come qualcuno continua a chiamarli con un certo compiacimento) siedono conducenti abilitati tramite esami in Motorizzazione e Regione Toscana, sottoposti a controlli periodici, anche medici, e tenuti a rispettare un quadro normativo che definire complesso è un eufemismo.
“Metterli sullo stesso piano di chi, nel recente passato, si è insinuato in vuoti normativi creando talvolta distorsioni in uno o più settori, è quantomeno improprio” ribadisce Carraresi.
La confusione, forse utile al dibattito politico, molto meno alla realtà, nasce anche da qualche equivoco di base.
Gli Ncc ricordano infatti tre aspetti elementari, ma spesso ignorati. Il primo riguarda la differenza sostanziale tra loro e i taxi: gli Ncc si prenotano, i taxi si chiamano. Due servizi distinti, che non devono sovrapporsi: chi invade il campo dell’altro commette un’illegittimità. “Da sanzionare, ma soprattutto da prevenire attraverso i controlli della Municipale” sottolinea Carraresi.
Il secondo punto è la questione delle auto nere in Ztl. Non tutte possono entrare in lista bianca: l’accesso spetta soltanto ai mezzi della Regione Toscana, un risultato ottenuto grazie a una battaglia portata avanti negli anni proprio da CNA.
Infine, c’è il tema delle autorimesse, tutt’altro che un Far West. Oggi possono aprirle in città non solo gli Ncc dotati di autorizzazione rilasciata da Palazzo Vecchio, 93 secondo il database Rent, ma anche quelli con permessi emessi dai Comuni della Città Metropolitana, altri 205. In totale, 298 operatori: un numero comunque inferiore alle stime reali, che si aggirano intorno ai 350, complice il fatto che molte iscrizioni al Rent non sono ancora completate.
CNA si dice comunque fiduciosa. Attende la bozza del nuovo regolamento augurandosi che arrivi insieme a un piano organico per l’intera Ztl, capace di mettere ordine tra tutte le categorie coinvolte: Ncc, taxi, carico-scarico, manutentori, residenti, parcheggi pubblici e privati. E magari individuare una zona dove gli Ncc possano attendere i clienti senza dover sostare nel centro storico per tempi prolungati, contribuendo a evitare congestioni e incomprensioni.


