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Uritaxi critica lo studio di Giuricin: “Numeri sorprendenti ma metodologie poco chiare”

I numeri mirabolanti che lo studio cita, ci incuriosiscono e come addetti ai lavori vorremmo...

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Claudio Giudici Claudio Giudici © Uritaxi
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Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi, esprime forte curiosità e scetticismo nei confronti dello studio sui taxi presentato dal dottor Andrea Giuricin, docente dell’Università Bicocca e collaboratore di importanti enti e multinazionali del trasporto. Giudici mette in dubbio la solidità dei dati e delle metodologie utilizzate, sottolineando il contrasto con l’elevato gradimento del servizio taxi rilevato a Roma e criticando la recente retorica sulle presunte opportunità occupazionali legate alla deregulation. A seguire la nota diffusa:

Firenze, 24 novembre 2025. Siamo molto curiosi di visionare questo studio presentato dal dottor Andrea Giuricin, docente dell’Università Bicocca, membro del board GBTA che ha tra i suoi partner la multinazionale del trasporto Freenow, nonché collaboratore dell’Istituto Bruno Leoni, già finito nel famoso dossier investigativo “Uber files” per i finanziamenti ricevuti dall’altra multinazionale, Uber.

I numeri mirabolanti che lo studio cita, ci incuriosiscono e come addetti ai lavori vorremmo capirne presupposti logici e sviluppi medotologici. Tanto più perché esso arriva dopo che l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale ha rilevato per i taxi romani, neanche un mese fa, un gradimento dell’81%. Ci pare davvero strano, dunque, che vi siano così alti indici di gradimento per il servizio taxi, quando certi studi e certa propaganda lo bollano come carente.
Rileviamo anche che questo studio arrivi a pochi giorni dal “solenne” pronunciamento del nuovo manager di Uber, Anabel Diaz, per cui si potrebbero avere 220mila nuovi posti di lavoro in Europa in seguito all’ennesima deregulation. Al di là del merito di un tale gigantesco numero, bisognerebbe spiegare al regolatore pubblico se questi analisti vogliano un servizio di trasporto sicuro e di qualità, oppure truppe di rider presi per il “collo” dal caporalato algoritmico, come quelli che già vediamo scorribandare per le nostre città senza alcun rispetto per il codice della strada per la consegna del cibo.

Ma non finisce qui: è ancor più curioso che anche in Spagna, proprio in questi giorni, sia arrivato un altro studio per altri 12mila veicoli di trasporto persone a Madrid, il quale arriva dopo che l’Associazione Nazionale Taxi (AnTaxi) aveva presentato il 13 novembre scorso uno studio redatto da Colin Buchanan Consultants che certificava attraverso tecniche avanzate di microsimulazione del traffico in aree chiave della rete stradale di Madrid “che la rete sta già operando in condizioni di saturazione strutturale e che l'espansione dei servizi di ride-hailing potrebbe comportare un rischio di congestione del traffico”.

Dopo questo nuovo studio, il presidente di AnTaxi, Julio Sanz ha dichiarato: “Ogni volta che presentiamo qualcosa o pubblichiamo un comunicato stampa, le piattaforme cercano di neutralizzarlo in qualche modo”, mentre il portavoce di Taxi Project 2.0., Alberto Álvarez ha affermato: "Non è uno studio serio e rigoroso; è solo propaganda a buon mercato comprata con il denaro” - ed ha continuato - “Questo studio parte da una premessa debole: parla di 'domanda insoddisfatta' senza spiegare come viene misurata o quali criteri vengono utilizzati. Non c'è trasparenza metodologica, e questo lo rende più uno strumento di lobbying che un'analisi seria”.

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