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Teatro della Toscana declassato: il M5S esprime dissenso e solidarietà ai lavoratori e al Comune

Il capogruppo si dice fiducioso che la partita non sia ancora chiusa: “Sappiamo che la partita non è finita e siamo certi che...

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La Pergola La Pergola © nn
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È arrivata l’ufficialità del declassamento del Teatro della Toscana, una notizia che ha suscitato immediate reazioni di dissenso in Palazzo Vecchio. Tra le voci più critiche quella del Movimento 5 Stelle, che per bocca del capogruppo Lorenzo Masi ha espresso una netta contrarietà alla decisione comunicata dal Ministero della Cultura. “È ufficiale la scelta del Ministero che sancisce il declassamento del Teatro della Toscana”, ha dichiarato Masi. “Una decisione che, alla luce degli ultimi avvenimenti, non ci coglie impreparati ma che certamente non condividiamo e verso la quale vogliamo manifestare tutto il nostro dissenso.”

Il provvedimento riguarda una delle principali istituzioni culturali della città, il sistema teatrale che comprende la Pergola, il Teatro di Rifredi e l’Era di Pontedera, realtà che da anni rappresentano un punto di riferimento per la produzione e la programmazione teatrale di livello nazionale e internazionale.

Il capogruppo pentastellato non nasconde la preoccupazione per le conseguenze di questa scelta, che non si limiteranno al piano simbolico. “Riteniamo che la cultura debba essere valorizzata in ogni sua forma e non penalizzata come in questo caso”, sottolinea Masi. “E per di più sulla base di motivazioni che, diciamolo forte e chiaro, non stanno in piedi e rischiano di incidere sulla vita di tante lavoratrici e lavoratori che hanno sempre garantito la qualità dei nostri teatri.”

Il declassamento, infatti, comporta un ridimensionamento del riconoscimento istituzionale e delle risorse economiche destinate alla Fondazione del Teatro della Toscana, con ripercussioni dirette sui bilanci e sulla programmazione artistica. Un colpo che arriva dopo anni di lavoro e investimenti che hanno portato la Pergola e le altre sale del circuito a distinguersi nel panorama teatrale italiano.

È soprattutto per tutelare queste persone che denunciamo quanto sta accadendo”, aggiunge Masi, ricordando come dietro le sigle e i finanziamenti ci siano professionalità, famiglie e storie di impegno quotidiano.

Secondo il Movimento 5 Stelle, le motivazioni indicate dal Ministero appaiono poco convincenti e rischiano di penalizzare ingiustamente un’esperienza che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, ospitando produzioni di grande qualità e progetti internazionali.

Il capogruppo si dice fiducioso che la partita non sia ancora chiusa: “Sappiamo che la partita non è finita e siamo certi che il Comune di Firenze e la Fondazione faranno tutto il possibile per far valere le proprie ragioni e salvaguardare l’immagine e la stabilità economica della Pergola, di Rifredi e dell’Era di Pontedera.”

In un contesto di crescente difficoltà per il comparto culturale, segnato dalla pandemia e dai continui tagli, il declassamento del Teatro della Toscana appare come un segnale contraddittorio, soprattutto in una città che fonda parte della propria identità proprio sulla cultura e sulla produzione artistica.

Per il Movimento 5 Stelle, questa scelta non risponde a una logica di valorizzazione, ma rischia di creare nuove incertezze e penalizzazioni, colpendo un modello che negli anni ha saputo coinvolgere artisti, tecnici, maestranze e un vasto pubblico.

La cultura non è un settore accessorio ma un pilastro per la crescita e la coesione di una comunità”, ha concluso Masi. “Proprio per questo continueremo a batterci contro questa decisione e a sostenere chi, ogni giorno, lavora per garantire a Firenze un’offerta teatrale di alto livello.”

 

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