Ricamatrici Punto Tavarnelle 2 © Ufficio Stampa associato Chianti fiorentino
Nell’area della pineta di Barberino Val d’Elsa, mercoledì 23 luglio 2025, sessanta merlettaie riceveranno l’attestato di frequenza per aver completato i corsi della terza edizione della scuola gratuita “Impara l’arte col Punto Tavarnelle”. Il progetto, sostenuto dal Comune e realizzato da Chiantiform, si propone di salvaguardare e valorizzare una tradizione artigianale che affonda le radici nella storia del territorio e della sua comunità.
Il Punto Tavarnelle, tecnica di ricamo sviluppatasi a partire dal Novecento grazie all’insegnamento di una suora dell’asilo Vincenzo Corti di Tavarnelle, divenne celebre anche grazie al coinvolgimento di Salvatore Ferragamo. Il celebre stilista commissionò alle ricamatrici locali la realizzazione della tomaia per una scarpa destinata all’attrice Sophia Loren, un modello unico in capretto e merletto, testimonianza concreta del connubio tra creatività artigiana e alta moda italiana.
Oggi, quell’esperienza rivive nel lavoro delle partecipanti ai corsi, donne di tutte le età, che hanno riscoperto le tecniche tradizionali per applicarle a prodotti moderni, tra cui prototipi di calzature artigianali. L’iniziativa si configura non solo come un’azione culturale, ma anche come un’opportunità di sviluppo professionale e sociale, promuovendo inclusione, cooperazione e trasmissione intergenerazionale del sapere.
Il sindaco David Baroncelli sottolinea come il progetto rappresenti “un’opportunità di conoscenza e socializzazione, volta non solo a tenere in vita una tradizione a rischio di scomparsa, ma anche a trasferire competenze e saperi con potenziali ricadute professionali”.
L’appuntamento di luglio sarà anche un’occasione pubblica per celebrare il lavoro delle ricamatrici, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti di Chiantiform. A partire da settembre, prenderà avvio il quarto ciclo di corsi, per il quale sono già aperte le iscrizioni. L'iniziativa si conferma come un esempio virtuoso di valorizzazione dell’identità locale, dove l’arte del ricamo si trasforma in risorsa culturale ed economica.


