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Tav e rischio Mugnone, cittadini e associazioni chiedono risposte all’autorità di bacino

Le criticità sollevate riguardano la mancata valutazione d’impatto ambientale, la qualità degli studi idraulici prodotti, l’affidabilità...

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Stazione Foster Stazione Foster © Associazione Idra
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A Firenze cresce la preoccupazione dei cittadini per gli effetti degli scavi legati alla realizzazione della stazione Foster e del sottoattraversamento ferroviario, opere che sorgono in un’area caratterizzata dalla presenza del torrente Mugnone, noto per la sua fragilità idraulica. L’associazione Idra, da tempo attiva sul tema, denuncia l’assenza di un confronto diretto con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, nonostante i ripetuti solleciti inviati anche tramite posta certificata.

Le criticità sollevate riguardano la mancata valutazione d’impatto ambientale, la qualità degli studi idraulici prodotti, l’affidabilità dei dati utilizzati e, più in generale, la gestione del rischio idraulico in un’area classificata ad alta pericolosità. Un tema reso ancora più urgente dal fatto che, in due occasioni solo quest’anno, le piene del Mugnone hanno lambito le strutture ferroviarie esistenti. La stessa segretaria dell’Autorità di bacino, Gaia Checcucci, aveva già espresso pubblicamente perplessità sul progetto, ricordando come sarebbe stato opportuno un parere tecnico prima di procedere.

Secondo Idra, permane il silenzio delle principali istituzioni coinvolte, dal Comune alla Regione, dai ministeri all’ANAC, fino alla Prefettura. L’unico segnale di attenzione è giunto dal presidente del Quartiere 5, Filippo Ferraro. L’associazione sottolinea inoltre l’assenza, nel progetto esecutivo, di un piano di emergenza previsto dal decreto sulla sicurezza delle gallerie ferroviarie.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione delle istituzioni, lunedì 28 settembre Idra ha programmato un’iniziativa di informazione in via de’ Servi, davanti alla sede dell’Autorità di bacino. Attraverso cartelli e volantini, l’associazione intende denunciare i rischi di un’opera definita “costosissima e priva di adeguate garanzie ambientali”, invitando a non attendere l’eventuale disastro prima di intervenire.

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