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Lettera delle sssociazioni sull'eolico e fotovoltaico in Toscana. Richiesta di confronto e soluzioni alternative

le sottoscritte Associazioni avvertono il dovere di segnalarLe la spiacevole, inaccettabile discriminazione operata...

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Eolico Eolico © NN
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Le Associazioni sottoscriventi desiderano segnalare all'Assessore all'Ambiente della Regione Toscana Monia Monni e, per conoscenza, al Presidente della Giunta Regionale Toscana Eugenio Giani, la loro preoccupazione per la discriminazione subita senza alcuna informazione preliminare, a seguito della Lettera aperta recentemente scritta da rappresentanti di Associazioni toscane, con primo firmatario Mauro Romanelli di Ecolobby. A seguire la lettera integrale diffusa:

Gentile Assessore Monia Monni,

le sottoscritte Associazioni avvertono il dovere di segnalarle la spiacevole, inaccettabile discriminazione operata nei loro confronti, senza la benché minima informazione preliminare, dalla Lettera aperta all’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni, recentemente scritta da un gruppo di rappresentanti di Associazioni toscane che operano – anche alla scala nazionale – sulle variegate tematiche ambientali (primo firmatario Mauro Romanelli - Ecolobby).

Anche le sottoscritte Associazioni sono, infatti, da molto tempo impegnate – a livello toscano e talora a quello nazionale – sulle stesse problematiche della tutela e della fruizione sostenibile del patrimonio ambientale e paesaggistico, anche a vantaggio della qualità della vita e della salute della popolazione di oggi e di domani.

Riguardo alla enunciata Lettera aperta, le sottoscritte Associazioni non condividono il tono apocalittico, relativo alla nostra tragica realtà ecologica, e insieme di ingenua sicumera di poter risolvere il grave problema del “cambiamento del clima” con la facile terapia dell’installazione di impianti rinnovabili di 700 MW “abbondanti di fotovoltaico ed eolico all’anno, per ciascuno dei prossimi sei anni. 2 MW ogni giorno. Ogni due giorni, l’equivalente di una pala eolica delle dimensioni di quelle del parco di Villore nel Mugello, per capirsi...”.

E ancora, le sottoscritte Associazioni non condividono l’assunto che il “rifiuto e pregiudizio verso eolico e fotovoltaico” espresso da “molti territori” – una protesta che sta accrescendosi non solo in Toscana – dipenda dalla mancanza di “informazione” ad hoc, come ritengono ingenuamente gli autori della Lettera aperta. Il “rifiuto” sempre più diffuso non solo tra i cittadini ma anche tra gli amministratori pubblici che osteggiano l’eolico e il fotovoltaico (ma solo il fotovoltaico appoggiato a terra!) dipende, infatti, proprio dalla consapevole valutazione degli effetti negativi che tali impianti producono: ovvero lo smodato CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO E FORESTALE e gli insostenibili IMPATTI SU AMBIENTE, BIODIVERSITÀ, EQUILIBRI IDROMORFOLOGICI, PAESAGGIO, AGRICOLTURA, TURISMO RURALE ED ESCURSIONISMO, e più in generale SULLE ECONOMIE LOCALI INCENTRATE SU QUESTI VALORI; a tutto, unico vantaggio delle industrie nazionali e internazionali che – forti degli ingenti incentivi disposti dall’Europa che sostanzialmente le salvaguardano dai rischi aziendali – stanno prepotentemente applicando sui nostri territori logiche di VERA E PROPRIA COLONIZZAZIONE, ormai bene evidenti ai cittadini e a molti amministratori pubblici, anche per effetto dei continui aumenti delle bollette dell’energia.

In altri termini, le sottoscritte Associazioni non condividono la ‘ricetta’ invocata nella prima parte della Lettera aperta, all’insegna soprattutto di impianti industriali eolici, con torri di cemento e acciaio di centinaia di tonnellate, alte da quasi 200 a 250 metri, da impiantare peraltro in territori notoriamente poco ventosi: sui crinali appenninici prevalentemente boscati dai fragili equilibri idromorfologici e sismici, oppure sulle colline interne e costiere toscane prevalentemente agricole, particolarmente le maremmane, che per la loro attrazione turistica internazionale sono percepite e fruite come modello del “bel paesaggio” toscano.

La Lettera aperta fa leva su un modello del tutto sbagliato. Si dovrebbe invece guardare ad una attenta programmazione di energie rinnovabili correlate alla grande energia solare di cui l’Italia dispone, con impianti che salvaguardino realmente i suoli agricoli e la loro produttività, in grado di coinvolgere democraticamente i territori, le comunità e le imprese locali, occupando i tetti dei fabbricati privati e pubblici (ad esclusione di quelli monumentali), delle zone industriali e commerciali, delle aree dismesse e da bonificare, dei tracciati inftrastrutturali di autostrade e ferrovie: come chiaramente richiesto dalla Coalizione Articolo 9 nell’occasione della vicenda degli Stati Generali riuniti a Roma il 22 maggio 2024.

A questo link si può accedere al documento (che riporta una sessantina di sottoscrizioni tra sindaci, amministratori, rappresentanti di comuni ed enti locali e anche candidati alle ultime elezioni e circa centoventi associazioni e comitati locali, oltre al “Manifesto degli Stati Generali contro l’eolico e il fotovoltaico a terra”), nel quale si chiede di installare le rinnovabili tenendo conto dei luoghi, delle comunità locali e dicharando una netta opposizione alla speculazione dei territori: https://webtv.senato.it/application/xmanager/projects/leg19/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/430/281/2024_06_10_Italia_Nostra_Stati_Generali_.pdf

 

Per tutto il resto, le Associazioni che sottoscrivono la presente lettera condividono lo spirito di fondo della Lettera aperta e concordano con le proposte in quella elencate, a partire dal ruolo basilare che deve essere concesso, con la massima urgenza, alla CERs/Comunità Energetiche Rinnovabili solidali, per finire con la necessaria ridiscussione generale dei principi ai quali incardinare con coerenza le politiche urbanistico-territoriali regionali e locali...

Anche per il delicato, importante e urgente problema della corretta individuazione delle AREE IDONEE alla localizzazione delle fonti rinnovabili, come da decreto ministeriale pubblicato nella G.U. del 2 luglio, queste Associazioni Le chiedono, Assessore Monni, di creare un’occasione di incontro e confonto permanente, un tavolo di lavoro fra tutti gli interessati, per affrontare con serenità e nel migliore dei modi il problema della Transizione Ecologica e Energetica.

Club Alpino Italiano Sezione di Firenze – Luigi Bardelli

Italia Nostra Toscana APS – Giuliana Ficini

Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV – Tiziana Vigni

Comitato Tutela Crinali Mugellani – Crinali Liberi

Associazione Altura ODV - Fabio Borlenghi (segretario)

Comitato Alberi Empoli Viale IV Novembre Simona Bertini

Gufi_Gruppo Unitario Foreste Italiane – Giovanni Damiani

Gruppo di Intervento Giurudico – Stefano Deliperi

Movimento per la Terra - Sonia Savioli

Non Una di Meno Mugello

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Commenti 1
  • Roberto Carotenuto

    Le stesse argomentazioni valgono per l'alta tuscia che coincide principalmente con la provincia di Viterbo, Una provincia che da sola da l'80% delle FER di tutto il Lazio e nonostante ciò pendono ancora progetti in numero equivalente a 3,6 volte il già installato/approvato....

    rispondi a Roberto Carotenuto
    lun 15 luglio 22:21