Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana © Galli Torrini
Firenze, 18 giugno 2025 – “Il divieto dell’uso dello smartphone a scuola è solo un primo passo. Per essere davvero efficace, va accompagnato da un lavoro educativo più profondo: serve un vero programma di educazione psicologica digitale nelle scuole”. A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e del Consiglio Nazionale, commentando la recente circolare del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che vieta l’uso dei cellulari durante le lezioni nelle scuole secondarie.
Gulino sottolinea che lo smartphone, pur essendo uno strumento importante per connettersi, informarsi e svilupparsi, può avere effetti negativi a medio e lungo termine sul piano corporeo, emotivo e relazionale, soprattutto nei più giovani. “Rischia di trasformarsi in un vero dissuasore relazionale, compromettendo il benessere psicologico e lo sviluppo sociale degli studenti.”
“A scuola si deve fare scuola – continua la presidente – e per farlo è necessario concentrarsi su ciò che accade in aula, sulle relazioni con i compagni e con gli insegnanti, e non sulle notifiche. Meglio uno sguardo al compagno di banco che un like su uno schermo.”
Ma Gulino avverte: un divieto da solo non basta. “Senza un percorso educativo strutturato, i ragazzi troveranno soluzioni alternative per aggirare la regola, rischiando di peggiorare il problema. Occorre invece intervenire su più fronti:
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educazione psicologica al digitale,
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alfabetizzazione mediatica,
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formazione di insegnanti e genitori,
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spazi aggregativi alternativi ai social,
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e maggiore regolamentazione delle piattaforme, a tutela della privacy e della salute mentale.”
L’obiettivo? “Restituire alle nuove generazioni uno spazio di libertà dagli schermi, senza rinunciare al buono della tecnologia, ma imparando a gestirla con consapevolezza.”
“È una battaglia culturale e sociale, lunga ma necessaria – conclude Gulino – per creare un futuro in cui i nostri figli siano meno schiavi delle notifiche e più capaci di vivere relazioni vere, con il corpo, la natura e le persone accanto a loro.”


