Affitti brevi nel mirino © n.c.
Le ripercussioni della sentenza del tar del Lazio sul self ceck in si fa sentire anche a Firenze.
“La sentenza del tar del Lazio conferma che la lotta al self check-in ha distolto l’attenzione dai problemi reali della città: sicurezza, degrado urbano, vivibilità dei quartieri.
Resta invece fondamentale – e lo ribadiamo con forza – il contrasto all’abusivismo nel settore turistico-ricettivo e l’applicazione di regole chiare, trasparenti e uniformi per tutti gli operatori. È un impegno che il Governo Meloni ha già dimostrato di voler affrontare con serietà, attraverso provvedimenti concreti e una visione d’insieme. Lo dichiara Giovanni Gandolfo (Fratelli d’Italia) - Vicepresidente Commissione Sviluppo Economico
"Tuttavia, riteniamo sbagliato e controproducente alimentare una contrapposizione tra settore alberghiero, quello delle locazioni turistiche e residenti. La vera sfida è costruire un’alleanza tra tutte le categorie sane del comparto, nonché con i residenti, unite nella lotta alla concorrenza sleale e al mancato rispetto delle regole. Firenze non ha bisogno di crociate ideologiche, ma di soluzioni pratiche, strumenti efficaci e investimenti in formazione e infrastrutture, per garantire qualità dell’accoglienza e legalità diffusa.
Serve il coinvolgimento di tutti gli attori e non propaganda. Chi opera nel rispetto della legge – qualunque sia la forma ricettiva adottata – merita ascolto e tutela. Il nostro impegno è garantire un contesto di regole eque per tutti, favorendo un turismo di qualità che non snaturi l’identità della città, ma che la valorizzi in modo sostenibile e ordinato”.
"La sentenza del tar del Lazio dimostra che l’accanimento normativo e mediatico contro gli affitti brevi non porta nessun buon risultato. È stato un errore introdurre un regolamento così severo, che penalizza un intero comparto economico – quello dell’ospitalità extralberghiera – fatto anche di tanti piccoli proprietari e operatori professionali che lavorano onestamente". afferma Francesco Casini, capogruppo di Italia Viva a Palazzo Vecchio.
"Il tema dell’abitare e di calmierare i costi di affitto o acquisto di prime case così come e dell’overtourism è reale e urgente, ma non si risolve colpendo in modo indiscriminato chi fa affitti brevi, né vietando il self check-in o le keybox con motivazioni deboli o puramente ideologiche. Si rischia solo di danneggiare l’accoglienza, la modernizzazione del settore e anche l’immagine della città.
Sul fronte dell’overturism se vogliamo affrontare seriamente la questione, dobbiamo concentrarci su ben altro: sulla regolamentazione ad esempio del turismo mordi e fuggi, sulle grandi comitive che in poche ore consumano la città senza lasciare valore, sugli arrivi dal sistema crocieristico che, scegliendo per la maggior parte di di venire a Firenze, congestiona il centro storico della nostra città. Anche qui nessuna demonizzazione verso gli operatori ma serve gestione e un confronto con gli organizzatori affinché siano date delle limitazioni e soprattutto più offerte verso altre località della città metropolitana e/o della regione che potrebbero, all’opposto di quanto accade da noi, ottenere vantaggi e ritorni economici importanti. Firenze ha bisogno di un turismo più sostenibile, distribuito meglio sul territorio, e più rispettoso della città e dei suoi abitanti.
Occorre alleggerire la pressione sul comparto degli affitti brevi turistici inclusi i continui controlli che stanno venendo impegnando non pochi agenti della polizia municipale nelle abitazioni che invece potrebbero concentrarsi e dedicarsi ad altri compiti a nostro avviso prioritari in città. Per garantire la sicurezza e il decoro servono poche regole chiare e condivise, tecnologia per rintracciare le situazioni effettivamente fuori norma. Basta dunque con i provvedimenti simbolici che fanno notizia ma non risolvono i problemi: serve equilibrio, pragmatismo e capacità di visione.»
“Ho letto con interesse i comunicati delle opposizioni di centrodestra che subito si sono scagliate, approfittando della sentenza n.10210/2025 del TAR Lazio, contro il nostro regolamento. Le invito però alla cautela: il regolamento sulle locazioni turistiche brevi è fondato e basato su pilastri che non sono coinvolti dalla sentenza" afferma Luca Milani capogruppo Pd in Palazzo Vecchio.
"Ricordo, infatti, che la sentenza del tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera annullando la circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024 che introduceva l’obbligo, a carico dei gestori di strutture ricettive, di identificare ‘de visu’ gli ospiti. Secondo il TAR Lazio la circolare del Ministro Piantedosi è viziata, sia perché risulta in contrasto con l’attuale disposto dell’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, sia per violazione del principio di proporzionalità e per eccesso di potere collegato a una carenza di istruttoria.
La decisione del TAR evidenzia, a maggior ragione, la necessità non più prorogabile di un quadro normativo chiaro e condiviso a livello nazionale che sia in grado di garantire certezza giuridica ai comuni e a tutti gli operatori del settore.
Come già dichiarato dalla Sindaca Funaro questa sentenza non lambisce però in alcun modo i regolamenti sulle locazioni turistiche brevi e sulle key box adottati dal Comune di Firenze che rimangono, quindi, perfettamente validi e vigenti.
Prosegue, pertanto, con la massima fermezza l’impegno dell’Amministrazione comunale verso una città che abbia un volto più vivibile ed equo, un turismo sostenibile e di qualità e che sia a misura delle cittadine e dei cittadini”.


