L'ospedale di Santa Maria Annunziata © Usl Toscana Centro
L’ospedale Santa Maria Annunziata dalla Asl Toscana centro ha realizzato una procedura di donazione a cuore fermo controllata (DCDc) controlled Donation after Circulatory Death. La procedura è attiva in Toscana da circa 3 anni in tutti gli ospedali dell’Area Vasta Centro, con una collaborazione dell’ECMO Team dell’Azienda ospedaliero – universitaria Careggi, nell’ambito del Coordinamento Regionale Trapianti della Toscana. La procedura è possibile soltanto in persone decedute a causa di arresto cardiaco, monitorate fino al momento della perdita irreversibile delle funzioni del cuore.
La donazione, avvenuta nei mesi scorsi è stata possibile grazie alla generosità dei familiari del paziente deceduto e alla professionalità dell’équipe medica ed infermieristica del reparto di Anestesia e Terapia Intensiva diretto da Duccio Conti afferente alla struttura complessa Firenze 2 diretta da Guglielmo Consales, e del comparto operatorio, in collaborazione con i medici neurologi e radiologi e grazie al coordinamento da parte dell’équipe del Centro Regionale Trapianti.
All’Annunziata uno stesso intervento era stato eseguito alcuni anni fa, ma per gran parte dell’equipe dell’Unità operativa di Anestesia e Terapia Intensiva dell’ospedale, questo intervento è stato il primo.
La procedura è complessa: di solito i prelievi di organi sono eseguiti in pazienti in cui è stato dichiarato il decesso mediante accertamento di morte encefalica, con una procedura che necessita di un tempo minimo di 6 ore per accertare la perdita irreversibile di tutte le funzioni cerebrali. Il prelievo di organi da accertamento a cuore fermo ha tempi molto più ridotti perché il momento del decesso si verifica con l’arresto cardiaco, essendo il cervello già irreversibilmente compromesso. La gestione di queste condizioni complesse al fine del prelievo degli organi necessita di competenze professionali e capacità organizzative di alto profilo.
La procedura, finalizzata a un così importante obiettivo, ha richiesto la collaborazione anche di équipe chirurgiche e anestesiologiche dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi - l’Ecmo Team di Careggi, l’Unità di esperti: cardiochirurghi e anestesisti specializzati, con infermiere e perfusionista - e dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana, con due chirurghi dell’Unità operativa di Pisa. Tutto si è svolto in un clima di massima collaborazione tra le figure professionali coinvolte.
“Anche per la nostra unità operativa è stato un percorso di responsabilità e motivazione che ha richiesto un progressivo avvicinamento – spiega il dottor Conti – C’è stato un coinvolgimento emotivo forte, un intervento del genere ha toccato corde importanti per tutti noi. Il percorso ci ha unito molto, sia all’interno della nostra unità operativa sia con i colleghi di Careggi”.
“La Rete Trapiantologica Regionale – dichiara il Coordinatore dell’Area Vasta Centro, dottor Daniele Cultrera - è costantemente impegnata nel colmare il gap esistente tra i molti pazienti in attesa, il cui fabbisogno non è purtroppo ancora del tutto soddisfatto, e l'offerta di organi. Questa tipologia di prelievo, che stiamo implementando da alcuni anni, ci viene molto in aiuto in tal senso e ringrazio tutti i colleghi intervenuti con grande professionalità in un percorso così delicato e complesso”.
La direzione sanitaria del presidio Santa Maria Annunziata, così come tutta l'équipe medico e infermieristica che ha partecipato al percorso di ricovero e di successiva donazione, ha espresso profonda gratitudine ai familiari del donatore, sottolineando come la scelta della donazione rappresenti “un gesto di altruismo straordinario, che trasforma un momento di dolore in speranza per altri”.


