Un momento dell'incontro © Cittadini Attivi San Jacopino
Firenze, 4 luglio 2025 – Una sala gremita, nonostante l’orario, ha fatto da cornice all’incontro organizzato dal Comitato Cittadini Attivi San Jacopino all’Hotel Adriatico in via Maso Finiguerra. Numerosi i partecipanti, tra cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine e esperti in sicurezza.
Simone Gianfaldoni, presidente del comitato, ha aperto l’incontro ringraziando i presenti e sottolineando il senso di abbandono che molti residenti del Quartiere 1 – in particolare San Jacopino – percepiscono da parte delle istituzioni:
“I cittadini ci chiedono aiuto. Le istituzioni non possono più nascondersi dietro silenzi o ripicche politiche. Serve un'assunzione di responsabilità condivisa.”
Tra gli interventi qualificati, Roberto Sbenaglia, dirigente superiore della Polizia di Stato in quiescenza, ha offerto un’analisi tecnica della situazione, mentre Salvatore Calleri della Fondazione Caponnetto ha contestualizzato i fenomeni di degrado urbano all’interno di un quadro nazionale.
Hanno preso la parola anche i rappresentanti dei sindacati delle forze dell’ordine:
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Riccardo Ficozzi, segretario generale SIULP
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Nicola Luconi, segretario provinciale SAP
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Gianluca Rota, rappresentante SILF Guardia di Finanza
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Paolo De Giorgi, segretario provinciale COISP
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Massimiliano Zetti, segretario generale NSC
Tutti hanno confermato le gravi carenze strutturali e organiche:
“A Firenze mancano almeno 300 agenti, non si tratta di nuovi arrivi, ma solo di avvicendamenti programmati,” hanno spiegato.
“Una città con 370mila abitanti ma un altissimo flusso turistico dovrebbe avere ben altri numeri.”
I temi affrontati hanno spaziato dalla mancanza di presidi costanti nei quartieri, ai furti e danneggiamenti ripetuti, fino al problema dell’assenza di alloggi a prezzi calmierati per i nuovi agenti e dei parcheggi per il personale in divisa, aggravato dall'introduzione dello “scudo verde”.
Il comitato ha annunciato due importanti iniziative:
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Valutazione di una class action contro il Comune, per chiedere una forma di ristoro a favore dei cittadini più volte colpiti da atti vandalici e spaccate.
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Invio di una PEC al Ministero dell’Interno, non per polemica ma per rappresentare la situazione reale vissuta nei quartieri lasciati in balìa della criminalità, sollecitando risposte concrete.
Infine, è stato annunciato che a settembre, se le richieste del comitato e dei cittadini non troveranno risposta, si terrà una manifestazione sotto la Prefettura di Firenze:
“In anni di richieste e segnalazioni, non abbiamo mai ricevuto una risposta. Questo silenzio è inaccettabile.”
Il comitato ha concluso l’incontro con un ringraziamento agli ospiti e un appello accorato:
“Non vogliamo fare polemica, ma chiedere ciò che ci spetta: sicurezza, ascolto e rispetto per chi vive e lavora a Firenze.”


