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Presidio sindacale a Firenze per educazione al rispetto e contrasto alla violenza di genere

La lettera dei sindacati sottolinea la necessità di interventi coordinati su più livelli: prevenzione...

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Cgil - Immagine di repertorio Cgil - Immagine di repertorio © N.c.
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A Firenze, in via Cavour, Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato e Uil Toscana hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura per sottolineare l’importanza dell’educazione al rispetto e alla libertà come strumento di prevenzione della violenza di genere. Durante l’iniziativa, una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura, dove ha consegnato una lettera in cui esprime profonda preoccupazione per la drammatica situazione dei femminicidi in Italia. Al 30 settembre 2025, i casi registrati sono stati 88, con un calo rispetto ai 113 del 2024, ma il fenomeno resta strutturale e inaccettabile, con oltre 600 donne uccise dal 2020 ad oggi, spesso per mano di partner o ex partner.

La lettera dei sindacati sottolinea la necessità di interventi coordinati su più livelli: prevenzione culturale, sostegno economico, tutela istituzionale, protezione delle vittime e supporto ai centri antiviolenza. Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, in riferimento all’emendamento approvato dalla Commissione Cultura della Camera che vincola il coinvolgimento di esperti esterni al consenso dei genitori. Secondo Cgil, Cisl e Uil, la norma rischia di limitare la funzione emancipativa della scuola e impedire percorsi educativi necessari per contrastare stereotipi, disuguaglianze e comportamenti violenti.

I sindacati hanno inoltre chiesto di sostenere la proposta di legge avanzata dal Tavolo Politiche di Genere del Chianti, in collaborazione con la Regione Toscana, volta a rafforzare la normativa contro la pubblicità sessista, introducendo vincoli e sanzioni per rappresentazioni degradanti o stereotipate delle donne e promuovendo comunicazioni rispettose ed educative. L’iniziativa evidenzia come la lotta alla violenza di genere non possa limitarsi alla repressione dei crimini, ma debba fondarsi sulla cultura del rispetto, della libertà e della consapevolezza, elementi indispensabili per costruire una società più giusta e sicura per tutti.

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