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Le maschere del silenzio. Arte generativa e memoria contro la violenza invisibile

Articolata in cinque sezioni tematiche, l’esposizione conduce il visitatore attraverso narrazioni visive che spaziano...

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Inaugurazione le maschere del silenzio Inaugurazione le maschere del silenzio © Comune Figline
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L’opera “Le Maschere del Silenzio”, inaugurata a Palazzo Pretorio il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rappresenta un nuovo tassello del percorso espositivo “Visioni Generative. Suggestioni digitali tra luce, memoria e trasformazione”. Realizzata da Viktoria Blank ed Emanuele Del Fio, l’installazione affronta il tema della violenza fisica e psicologica attraverso un linguaggio visivo che mette al centro il concetto di identità negata e di dolore non dichiarato. I volti femminili esposti, oscillanti tra il mostrarsi e il celarsi, rivelano ferite visibili e segni interiori più difficili da riconoscere, suggerendo una riflessione profonda sul silenzio che accompagna molte forme di abuso.

La mostra, ideata dai due artisti in collaborazione con il Comune di Figline e Incisa Valdarno, propone un percorso immersivo composto da installazioni video, quadri interattivi e ambienti sonori, trasformando gli spazi storici di Palazzo Pretorio in un’esperienza sensoriale che unisce arte contemporanea e tecnologie digitali. Inserendosi nella tradizione dell’arte generativa – disciplina che nasce dall’incontro tra ricerca estetica e sistemi autonomi capaci di produrre variazioni – il progetto ribadisce il ruolo centrale dell’interprete umano, sottolineando come l’uso dell’intelligenza artificiale diventi strumento poetico e non semplice automatismo.

Articolata in cinque sezioni tematiche, l’esposizione conduce il visitatore attraverso narrazioni visive che spaziano dalla rappresentazione delle emozioni e dei conflitti interiori ai paesaggi immaginati del Valdarno, fino a un omaggio a Marsilio Ficino realizzato mediante ricostruzione generativa. Completano il percorso le opere interattive della Dreamotica Experience, in cui l’immagine si espande oltre la superficie fisica grazie a tecnologie mobili e NFC.

Visitabile fino al 7 gennaio 2026, la mostra si configura come un’occasione di ricerca culturale e di valorizzazione del territorio, offrendo attività collaterali e momenti di approfondimento sul ruolo dell’AI nella creatività contemporanea. Il contributo artistico di Blank e Del Fio, figure di rilievo nel panorama digitale internazionale, rafforza il valore di un progetto che intreccia memoria, innovazione e impegno civile.

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