Firenze TAV © Idra
Queste le dichiarazioni del Capogruppo del MoVimento 5 Stelle Lorenzo Masi.
“Ben nove mesi fa avevamo presentato una interrogazione per avere notizie sui danni causati alla case dei fiorentini, derivanti dal passaggio della maxi fresa che sta scavando il tunnel dell’alta velocità nel sottosuolo di Firenze.
Ci ricordiamo tutti del monitoraggio che lo stesso Comune ha effettuato sull’Arco di Lorena in Piazza della Libertà.
Ebbene,pochi giornifa l’assessore Giorgio ha trovato il tempo di risponderci, ma non posso nascondere una profonda insoddisfazione per quanto espresso, sia nel merito che nel metodo.
Ci troviamo davanti a una risposta che, più che tutelare i cittadini, sembra limitarsi a smistare responsabilità, quasi che il Comune non sia parte in causa nella tutela del proprio territorio e dei propri residenti.Si afferma che i cittadini non hanno segnalato danni al Comune, ma direttamente a RFI. Mi domando: è normale che un’Amministrazione Comunale si accontenti di non sapere? È normale che si limiti a indicare un indirizzo email e qualche incontro senza assumere un ruolo attivo nel verificare, monitorare e pretendere risposte chiare e risarcimenti certi?
La verità è che molti cittadini, soprattutto quelli delle case popolari in via Botticelli e via Giordano, vivono un disagio tangibile: fessurazioni, rigonfiamenti, infissi che non si chiudono più. E la risposta dell’Amministrazione si riduce a un elenco vago di danni “superficiali”, come se si trattasse di dettagli trascurabili. Ma per chi vive in quelle case, non è trascurabile affatto.
Ancora più grave è il tema della sicurezza idraulica. L’area in cui si realizza la Stazione AV è riconosciuta come a rischio. Ma si parla di interventi futuri, “prescritti” ma non ancora realizzati. Chi ci garantisce che questi lavori saranno sufficienti? Che non si metta a rischio un’intera zona urbana per l’ennesima grande opera calata dall’alto?Infine, nessun dato concreto: quante segnalazioni? Quanti ripristini effettuati? Quante ancora in attesa? Che tempi ci sono per i rimborsi? Senza numeri, la trasparenza è solo apparente.
Questa risposta dimostra che serve un cambio di passo. Serve un Comune che tuteli i propri cittadini e che si faccia promotore di un’interlocuzione seria con RFI e l’Osservatorio, organo che, peraltro, ha cessato la sua attività da oramai un anno, rendendo ancora più necessaria una partecipazione attiva da parte del Comune, che non può limitarsi ad indicare una casella di posta elettronica, ma deve pretendere in prima persona garanzie e risarcimenti per i cittadini.
Per questi motivi continueremo a vigilare, a denunciare le criticità e a chiedere che l’interesse pubblico venga prima degli interessi dei grandi cantieri”.


