I professionisti di Artus © Artus
Si è svolto con grande partecipazione e successo il convegno “La mediazione nel mondo dello sport: La giustizia sportiva: un nuovo equilibrio tra diritto, negoziazione, fair play”, tenutosi il 6 maggio al Centro Tecnico Federale di Coverciano. L’iniziativa, promossa da ARTUS Controversie Civili in collaborazione con l’Associazione Italiana Avvocati dello Sport (AIAS), ha messo al centro del dibattito l’applicazione della mediazione come strumento innovativo e strategico per risolvere le controversie sportive.
A presiedere e coordinare i lavori è stato l’avvocato Stefano Gianfaldoni, coordinatore toscano di AIAS. Dopo i saluti istituzionali di Maurizio Francini (direttore del Centro), Salvatore Civale (presidente AIAS) ed Enrico Ciccarelli (responsabile ARTUS), si sono succeduti numerosi relatori che hanno approfondito il ruolo della mediazione nei conflitti sportivi. L’incontro ha registrato la presenza di oltre 60 professionisti del settore, tra avvocati, tecnici, agenti e rappresentanti di categoria, a testimonianza del crescente interesse per strumenti alternativi alla giustizia ordinaria.
Tra i principali interventi, l’avvocato Alessio Piscini (Associazione Italiana Calciatori) ha sottolineato come molte controversie nate nel mondo sportivo si riversino nelle aule civili, aprendo quindi ampi spazi per la conciliazione. L’avv. Raffaele Rigitano, vicepresidente AIACS, ha offerto un quadro approfondito sull’arbitrato sportivo, mentre la prof.ssa Angela Busacca ha illustrato modelli internazionali, tra cui quello del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.
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Di particolare impatto anche l’intervento dell’avv. Salvatore Azzaro, mediatore professionista, che ha evidenziato l'affinità tra i principi della mediazione (ascolto, empatia, cooperazione) e quelli fondanti dello sport (rispetto, fair play, spirito di squadra). L'avv. Celeste Facchin ha invece portato l'attenzione sulla figura del Safeguarding Officer, sottolineando l'importanza della prevenzione contro abusi e discriminazioni.
Durante il convegno è emersa con forza l’idea che la mediazione non debba sostituire la giustizia sportiva, ma piuttosto affiancarla nei casi in cui la normativa canonica non sia sufficiente o adeguata. Le controversie tra tesserati, club, agenti o federazioni rappresentano una vasta area d'intervento in cui lo strumento della mediazione può essere determinante per velocità, economicità e sostenibilità emotiva e relazionale.
L’incontro, definito simbolicamente un “seme lanciato su un campo”, si propone come primo passo verso la creazione di un tavolo permanente di lavoro per giungere a una proposta legislativa che renda la mediazione parte integrante delle procedure sportive. ARTUS Controversie Civili, accreditata al Ministero della Giustizia, si è detta pronta a mettere a disposizione la propria esperienza nella gestione dei conflitti per il mondo dello sport.
A Coverciano si è scritta una pagina importante per la giustizia sportiva italiana: la Toscana diventa laboratorio per una giustizia più umana, collaborativa e funzionale, nel solco di un modello che potrebbe presto ispirare anche altre regioni e realtà sportive del Paese.


