Santa maria © Comune di Impruneta
Impruneta (Firenze), 11 luglio 2025 – Sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione della nuova sede del Rione delle Sante Marie, che sorgerà nell’area adiacente a Piazza Attilio Bandinelli. Si tratta di un intervento atteso da anni, reso possibile grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati alla valorizzazione del patrimonio culturale e delle realtà storiche locali.
Il progetto rappresenta un tassello fondamentale nel più ampio percorso di riqualificazione che coinvolge i quattro rioni storici dell’Impruneta e, in particolare, la tradizionale Festa dell’Uva, evento identitario che ogni anno richiama migliaia di visitatori e che costituisce un elemento centrale nella vita culturale e sociale del territorio.
Il sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, ha espresso soddisfazione per l’avvio del cantiere, sottolineando come l’intervento sia frutto di un lungo lavoro di confronto e collaborazione tra le amministrazioni comunali succedutesi nel tempo e le realtà rionali. "Dopo anni di impegno e dialogo – ha dichiarato – possiamo finalmente dare inizio alla costruzione della sede definitiva per il Rione delle Sante Marie. È un risultato concreto che affonda le sue radici in una visione condivisa del futuro del territorio".
L’inserimento del progetto all’interno del quadro di finanziamento del PNRR ha consentito di integrare una serie di progettualità complesse, puntando non solo alla realizzazione fisica della struttura, ma anche alla sua piena integrazione con il tessuto urbano e sociale di Impruneta. I lavori, secondo quanto annunciato, dovrebbero concludersi tra il 2027 e il 2028. Nelle prossime fasi sarà reso noto il dettaglio delle singole progettazioni.
La nuova sede del Rione Sante Marie non sarà soltanto un luogo funzionale alle attività organizzative, ma anche uno spazio di aggregazione e cultura, concepito per ospitare iniziative durante tutto l’anno, rafforzando il ruolo dei rioni come presidi di identità e partecipazione civica. L'intervento si inserisce così in una strategia più ampia di valorizzazione delle tradizioni locali, nella quale il patrimonio immateriale della comunità viene posto al centro delle politiche di sviluppo urbano e culturale.


