Animali allevamento- mucche © N.c.
Non abbiamo voluto prendere parte alla sterile polemica rigaurdante il "venticinquesimo" anniversario della fiera di maggio a Dicomano, causata da un evidente errore da parte dell'amministrazione comunale.
Ma dopo llo svolgimento della fiera stessa, alcune riflessioni si impongono, anche alla luce di considerazioni che sono state fatte da numerosi cittadini e visitatori.
Anzitutto, a scanso di equivoci, la fiera ha registrato un grande successo di pubblico, un grande impegno da parte di tutti i dipendenti dell'amministarzione comunale, volontari, forze dell'ordine. Su questo niente da dire. Ma non sempre il successo di pubblico vuol dire qualità di ciò che è stato offerto.
La fiera di maggio, che era nota come fiera del bestiame, fiera agricola, di fatto non è più tale. Pochissimi gli animali esposti, (a nostro avviso anche in luoghi e spazi inadeguati, tanto che alcuni animali parevano essere sofferenti) e molto, troppo lo spazio dato al "cibo" nelle varie accezioni.
Se a questo si legano le giostre, gli spettacoli musicali, diciamo che di fatto la fiera è diventata una sorta di sagra paesana.
Molte persone con le quali abbiamo parlato, inoltre, hanno sottolineato il problema del parcheggio, che sicuramente poteva essere organizzato in maniera migliore, con l'utilizzo di spazi che non sono stati resi disponibili.
Ci chiediamo, e magari sarebbe il caso di sentire anche le associazioni del territorio, se questa "trasfornazione" di fatto da fiera bovina-agricola in sagra paesana, sia quello di cui Dicomano ha davvero bisogno o se, piuttosto, il paese non perda ulteriormente la propria identità.
Giampaolo Giannelli, capogruppo centrodestra Dicomano
