x
OK!Mugello

I Georgofili e la memoria viva del vile attentato del 27 maggio 1993

L'Accademia ricorda le vittime con una serie di iniziative pubbliche tra memoria, arte e riflessione.

  • 44
L'attentato L'attentato © N. c.
Font +:
Stampa Commenta

Sono passati trentadue anni da quella tragica notte in cui un’esplosione devastante colpì il cuore di Firenze, uccidendo cinque persone e ferendo gravemente la coscienza collettiva di un intero Paese. Era il 27 maggio 1993, quando un’autobomba piazzata da Cosa Nostra esplose nei pressi della storica sede dell’Accademia dei Georgofili, provocando non solo la morte e la distruzione materiale, ma anche un attacco diretto alla cultura, al sapere, alla storia.

Nel 2025, l’Accademia dei Georgofili continua a coltivare la memoria di quel terribile evento attraverso una serie di iniziative commemorative, che si terranno proprio nella giornata di martedì 27 maggio, in occasione del trentaduesimo anniversario dell’attentato.

Un programma sobrio ma intenso, pensato per onorare le vittime, promuovere la riflessione e coinvolgere la cittadinanza, affinché la tragedia non venga dimenticata e la cultura rimanga un presidio di civiltà contro ogni forma di violenza e barbarie.

Il programma del 27 maggio 2025

La giornata si aprirà alle ore 10.00 con una Santa Messa in suffragio delle vittime nella Chiesa di San Carlo, in via dei Calzaiuoli, nel pieno centro di Firenze. Un momento di raccoglimento e preghiera dedicato a Angela Fiume, Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, Dario Capolicchio e Fabrizio Nencioni, le cinque persone che persero la vita in quell’inferno notturno.

A seguire, a partire dalle ore 11.00, la sede dell’Accademia dei Georgofili sarà aperta al pubblico. Sarà possibile visitare la mostra “27 maggio 1993”, che ripercorre attraverso documenti, immagini e testimonianze le ore drammatiche dell’attentato e la successiva ricostruzione della sede accademica, simbolo della resilienza della cultura italiana.

Un documentario per raccontare l’orrore e la rinascita

Alle ore 11.30 è prevista la proiezione di un filmato documentario che ricostruisce i dettagli dell’attacco e il lungo lavoro di recupero del patrimonio distrutto. Un contributo prezioso alla memoria storica, arricchito da interviste, materiali d’archivio e riflessioni su quanto accaduto quella notte. Dopo la proiezione, i visitatori potranno accedere alla Sala Luciano Guarnieri e alla mostra permanente intitolata “27 maggio 1993 – Disegni e acquerelli di Luciano Guarnieri”.

Il documentario e la visita saranno riproposti nel pomeriggio, alle ore 15.00 e nuovamente alle ore 16.30, per consentire al maggior numero possibile di persone di partecipare.

Una mostra aperta fino al 5 giugno

L’evento del 27 maggio rappresenta solo l’inizio di un più ampio percorso espositivo. La mostra “27 maggio 1993” rimarrà infatti aperta al pubblico fino a giovedì 5 giugno 2025, con ingresso gratuito. Gli orari di apertura sono i seguenti:

  • Da lunedì a venerdì, ore 9.30 – 12.30 e 15.00 – 18.00

  • Chiuso lunedì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica

Un’opportunità per cittadini, studenti, studiosi e turisti di immergersi in una pagina dolorosa della storia contemporanea italiana, ma anche di riflettere sull’importanza della cultura come argine all’ignoranza e all’odio.

La cultura come bersaglio e come risposta

L’attentato ai Georgofili non fu un atto casuale. L’obiettivo non era soltanto quello di seminare morte, ma di colpire simbolicamente il cuore della cultura, uno dei pilastri della società civile. Un attacco alla memoria storica, alla conoscenza, a tutto ciò che costruisce coesione e identità.

Eppure, da quel dolore è germogliata una risposta forte e condivisa: ricostruzione, studio, partecipazione, e una continua volontà di non dimenticare. Oggi più che mai, in un’epoca dove l’informazione viaggia veloce ma rischia di essere superficiale, eventi come questo servono a fermare il tempo e ad ascoltare ciò che la storia ha ancora da insegnarci.

Come ha scritto Leonardo Sciascia, “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Ma questa fine può arrivare solo se ciascuno, nel proprio piccolo, sceglie la memoria contro l’oblio, la cultura contro la violenza, la verità contro il silenzio.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a