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Popolo della famiglia: 'Il Papa indica percorso di Pace'

Riferiti alla Via Crucis con le donne russe e ucraine: “Le due donne unite alla Croce, gesto concreto contro la guerra”

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Le due donne unite nella Via Crucis Le due donne unite nella Via Crucis © Popolo della famiglia
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Il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, rilancia le parole del suo presidente nazionale, Mario Adinolfi:

Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, sottolinea positivamente la scelta di Papa Francesco di far portare la Croce durante la Via Crucis di ieri sera al Colosseo a due donne amiche, una russa e una ucraina: 

“Con le due donne unite alla Croce il Papa compie il più concreto dei gesti contro la guerra. Francesco indica un percorso di pace tra due popoli che erano fratelli e ora sono divisi da chi, a differenza del Papa, soffia sul fuoco per alimentare le sofferenze belliche. La nuova fornitura di armi all’Ucraina da parte del governo Draghi, peraltro decisa con decreto secretato, non è certo un gesto per costruire la pace. Italia ed Europa stanno continuando ad assecondare sconsideratamente la linea provocatoria e bellicista di Joe Biden. Ma gli interessi statunitensi confliggono con quelli delle famiglie italiane che sono contrarie alla fornitura di armi e, con il Papa, vogliono una road map per la costruzione della pace. Il messaggio pasquale parte dal Colosseo e arriva in ogni angolo del mondo. Viva il Papa!...”.

Tossani aggiunge: 

"E siccome nel più ci sta anche il meno, per quanto riguarda "la pace e i condizionatori" del Premier Mario Draghi, questa riesce a essere, insieme, una balla spaziale e una fake news, perché: 

1. la pace con Draghi non ce l'avremo di sicuro, perché, mentre telefonava a Putin "per la pace", riforniva Zelensky di armi, sia pure vecchi fondi di magazzino, e quindi alimentava ancora di più l'inutile conflitto; 

2. non solo non avremo il condizionatore, ma nemmeno il riscaldamento l'anno prossimo!... L'Unione Europea prendeva infatti dalla Russia circa il 40% di tutto il gas che importava: tra i paesi più dipendenti ci sono Germania e Italia. Questa quantità enorme non potrà essere sostituita, specie in tempi brevi, e per quello che pur parzialmente avverrà, lo sarà a costi esponenzialmente moltiplicati (es. il gpl dagli USA, o da Paesi dove non ci sono gasdotti). Il Premier Draghi ha dunque già portato alla rovina l'Italia, beninteso con la collaborazione non solo dei partiti del suo Governo, ma stavolta anche con quella inopportunissima del maggior partito di opposizione".

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