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Firenze celebra 15 anni di fondazione Angeli del Bello tra decoro urbano e giustizia penale

L’evento ha avuto inizio con i saluti istituzionali della Città Metropolitana di Firenze, rappresentata dal consigliere...

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Angeli del Bello Angeli del Bello © Serino Antonello
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Il 20 ottobre 2025, a Firenze, la Fondazione Angeli del Bello ha celebrato il quindicesimo anniversario della propria attività con un convegno intitolato "Verso una nuova giustizia penale. Tra comunità, territorio e cura del Bello", ospitato nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. L’iniziativa ha rappresentato un momento di riflessione sui valori e sugli obiettivi della Fondazione, che affianca alla principale missione di tutela e valorizzazione del decoro urbano un progetto sociale volto alla restituzione di dignità a luoghi degradati, attraverso il coinvolgimento di persone in condizioni di svantaggio sociale inserite in programmi pianificati e coordinati con le autorità competenti.

L’evento ha avuto inizio con i saluti istituzionali della Città Metropolitana di Firenze, rappresentata dal consigliere delegato Massimo Fratini, e ha proseguito con interventi di autorevoli esperti del settore giuridico e sociale. Tra i relatori principali figuravano la Prof.ssa Silvana Sciarra, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, il Prof. Francesco Palazzo, Ordinario Emerito di Diritto Penale presso l’Università di Firenze, il Prof. Tommaso Greco, Ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Pisa, il Prof. Roberto Bartoli, Ordinario di Diritto Penale a Firenze, il Dott. Marcello Bortolato, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, e la Dott.ssa Giulia Moleri, Dirigente Penitenziario dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per Toscana e Umbria.

Il convegno, coordinato dal Dott. Alessandro Crini, già magistrato e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, ha approfondito il ruolo della giustizia penale nel contesto della comunità e del territorio, sottolineando come il concetto di “cura del Bello” possa integrarsi con percorsi di responsabilizzazione sociale e recupero di persone vulnerabili. L’iniziativa ha rappresentato non solo un momento celebrativo, ma anche un’occasione di confronto sulle pratiche innovative che legano la tutela dei beni urbani alla promozione di progetti di inclusione sociale, rafforzando il legame tra comunità, territorio e istituzioni.

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