il centro commerciale I Gigli © Ok!News24
Pam Panorama ha confermato la chiusura del punto vendita situato nel centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio, prevista per il 31 dicembre 2025, con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per i 45 dipendenti. La decisione è stata ribadita durante l’incontro tenutosi a Firenze presso Arti, al quale hanno partecipato Regione Toscana, azienda e organizzazioni sindacali. Dal confronto è scaturita un’intesa che sospende i termini della procedura fino al 13 gennaio, in attesa di verificare se la Legge di Stabilità conterrà risorse destinate alla Cassa integrazione per cessazione. Tale strumento permetterebbe di garantire un anno di ammortizzatori sociali e di aprire eventuali percorsi di ricollocamento.
Secondo Maurizio Magi, segretario generale Filcams Cgil Firenze, la chiusura rappresenta un duro colpo per un territorio già esposto a crisi aziendali, e l’obiettivo rimane il ritiro dei licenziamenti e la salvaguardia dell’occupazione. Magi ha inoltre rivolto un appello alla direzione del centro commerciale affinché collabori attivamente nella ricerca di soluzioni concrete per i lavoratori coinvolti. Parallelamente all’incontro istituzionale, si è svolto un presidio di protesta che ha riunito dipendenti Pam provenienti da tutta la Toscana, tra cui colleghi licenziati in altre sedi, come il lavoratore di Siena coinvolto nel cosiddetto “test del carrello”.
La vertenza è considerata di rilevanza regionale e nazionale, con interrogazioni parlamentari già presentate per sollecitare un intervento del Governo. Magi ha denunciato una riorganizzazione aziendale condotta “sulla pelle dei lavoratori”, sottolineando la necessità di una presa di posizione anche da parte di Federdistribuzione. Le preoccupazioni sono condivise da Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Cgil Toscana, che ha evidenziato come le chiusure, i licenziamenti e le mancate giustificazioni nei casi più controversi indichino una strategia di dismissione da parte di Pam Panorama nel territorio toscano.
Nicoli ha ricordato che in dieci anni la forza lavoro regionale dell’azienda è passata da oltre quattromila dipendenti a poco più di mille, alimentando incertezza e malcontento. Le organizzazioni sindacali sono pronte a intraprendere azioni legali, pur mantenendo come obiettivo prioritario quello di individuare soluzioni conciliative e tutelare l’occupazione. I sindacati chiedono all’azienda chiarezza sulle prospettive future, ribadendo che le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto a conoscere il destino della rete commerciale e dei propri posti di lavoro.


