Arresto © Carabinieri
A Montebeni, frazione di Fiesole, un 45enne tunisino è stato arrestato per tentato omicidio dopo aver aggredito la moglie con una roncola. La donna, ferita al torace e alla testa, è stata soccorsa dal 118. L’uomo si trova ora in carcere a Sollicciano. Momenti di terrore nella serata di ieri a Montebeni, in una strada privata immersa nel verde della campagna di Fiesole. Un uomo di 45 anni, cittadino tunisino, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio dopo aver aggredito la moglie, una donna originaria del luogo, colpendola con una roncola.
L’allarme è scattato intorno alle 22, quando un familiare della vittima, che vive nelle vicinanze, ha contattato il 112 segnalando l’accaduto. Sul posto sono intervenuti immediatamente i militari dell’Arma e il personale del 118, che ha prestato le prime cure alla donna.
L’intervento dei carabinieri
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, al momento dell’arrivo delle pattuglie il 45enne si trovava ancora nell’abitazione, parte di un piccolo complesso residenziale circondato da campi e boschi. I militari lo hanno bloccato in flagranza di reato e hanno proceduto al sequestro della roncola utilizzata nell’aggressione.
L’immediatezza dell’intervento ha impedito conseguenze potenzialmente letali per la vittima, che avrebbe riportato ferite al torace e alla testa. La donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale per le cure del caso.
Il movente e le prime indagini
Le prime verifiche condotte dagli investigatori fanno risalire l’episodio a dissidi coniugali. Non risultano, tuttavia, denunce pregresse per maltrattamenti in famiglia a carico dell’uomo. Questo particolare, sottolineano le fonti investigative, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti per ricostruire eventuali episodi precedenti non denunciati.
La coppia ha due figlie piccole, che secondo le prime informazioni si trovavano in casa al momento dell’aggressione. Un dettaglio che rende l’episodio ancora più drammatico e che apre ulteriori valutazioni sulla loro tutela e protezione.
La posizione dell’arrestato
Su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, l’uomo è stato trasferito al carcere di Sollicciano. Come previsto dalla legge, vige per lui la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Nei prossimi giorni si terrà l’udienza di convalida dell’arresto e saranno valutate le eventuali misure cautelari da applicare in attesa del processo. Gli inquirenti procederanno inoltre a raccogliere le testimonianze dei presenti e a esaminare i rilievi effettuati sul luogo dell’aggressione.
Una comunità sotto shock
La notizia dell’episodio ha scosso profondamente la comunità di Fiesole, poco abituata a fatti di questa gravità. Montebeni, in particolare, è una zona caratterizzata da tranquillità e da un forte senso di vicinato, dove episodi di violenza sono rari.
Il contesto dell’aggressione — una strada privata all’interno di un piccolo complesso di case — ha aumentato lo sconcerto dei residenti, molti dei quali conoscevano la famiglia. La presenza delle due figlie in casa durante l’episodio ha destato particolare preoccupazione e commozione.
Le indagini proseguono
Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire nel dettaglio la dinamica dei fatti. Saranno fondamentali:
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L’analisi delle ferite riportate dalla donna e la relazione medica fornita dal pronto soccorso.
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Le testimonianze dei familiari e dei vicini che potrebbero aver assistito a parti dell’aggressione o aver notato segnali di tensione nei giorni precedenti.
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L’esame dell’arma sequestrata per confermare la compatibilità con le lesioni riportate.
Parallelamente, i servizi sociali sono stati allertati per garantire la protezione e il supporto necessario alle due figlie della coppia.
Violenza domestica: un fenomeno diffuso
Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di violenza domestica che, purtroppo, continua a colpire in tutta Italia. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, le aggressioni in ambito familiare rappresentano una quota significativa dei reati di lesioni e tentato omicidio, con un’incidenza maggiore nelle ore serali e nei giorni festivi.
Il caso di Montebeni, pur con le sue specificità, evidenzia ancora una volta l’importanza di segnalare tempestivamente eventuali comportamenti violenti o minacce, anche in assenza di episodi fisici, per prevenire tragedie.
Il tentato omicidio avvenuto a Fiesole riporta l’attenzione su temi cruciali come la prevenzione della violenza domestica e il sostegno alle vittime. La rapidità con cui i carabinieri sono intervenuti ha evitato che l’episodio avesse esiti irreparabili, ma resta l’amarezza per una vicenda che lascia segni profondi non solo sulla vittima, ma anche sulla comunità e sulla famiglia coinvolta.
L’iter giudiziario stabilirà le responsabilità dell’uomo, ma il dramma vissuto ieri sera a Montebeni rimarrà a lungo impresso nella memoria di chi lo ha vissuto da vicino.
DICHIARAZIONE DI CRISTINA SCALETTI, SINDACO DI FIESOLE:
«Quanto accaduto in località Montebeni, dove le cronache parlano di un marito che ha aggredito la moglie con una roncola riducendola in fin di vita, è una notizia sconvolgente per tutta la nostra comunità.
Il primo pensiero è quello di stringersi intorno alla nostra concittadina in un abbraccio corale sperando che i sanitari di Careggi riescano a salvarla. Insieme dobbiamo però anche condannare con forza il brutale gesto di violenza.
E mentre facciamo ciò, increduli di fronte alla gravità dei fatti narrati, ci affidiamo alle indagini delle forze dell’ordine e della procura fiorentina che chiariranno al più presto ogni aspetto e le responsabilità di quanto accaduto.»


