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Esclusiva - 100 anni di Don Milani e a Barbiana arriva Mattarella: parla il sindaco alla vigilia dell'evento

Filippo Carlà Campa si racconta e ci racconta cosa dirà di Vicchio al presidente.

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Filippo Carlà Campa Filippo Carlà Campa © OkNew24
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Sarà sicuramente una giornata straordinaria quella della XXII edizione della Marcia di Barbiana perché il centenario della nascita di Don Milani porterà a Vicchio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Alla vigilia dell'evento abbiamo scambiato due chiacchiere con il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa per sapere che emozioni vivrà quel giorno il paese e cosa racconterà di Vicchio al Presidente.

Per la XXII Marcia a Barbiana, che apre le celebrazioni del centenario di Don Milani, arriverà anche il Presidente Sergio Mattarella. Che emozione sarà per lei?
“Sarà un’immensa gioia e un privilegio per la comunità di Vicchio, e per me in particolare, poter ricordare don Lorenzo Milani alla presenza del Presidente della Repubblica: la sua saggezza e umanità sono punti di riferimento fondamentali sia per noi rappresentanti delle istituzioni che per tutti i cittadini. Come per Papa Francesco nel 2017, la visita del Capo dello Stato resterà un episodio importante della storia del nostro Comune”.

Cosa racconterà della sua comunità al Presidente Mattarella?
“Vorrei far passare al Capo dello Stato il messaggio di una comunità viva, fiera del suo passato. Non dimentichiamo che Vicchio ha dato i natali a personaggi del calibro di Giotto e Beato Angelico, oltre ad aver accolto il Priore. Una comunità orgogliosa del proprio passato ma pronta a cogliere le sfide che ci aspettano nel futuro”.

Quali saranno gli altri più importanti eventi che accompagneranno il centenario di don Milani?
“Ci troviamo davanti a un programma molto corposo, che sta prendendo vita in queste settimane e che ci vede lavorare fianco a fianco con il Comitato nazionale per il centenario della nascita di don Milani, con la Fondazione e l’Istituzione. Un gioco di squadra che è fondamentale per la riuscita di tutte le iniziative”.

In cosa è più attuale a sua avviso oggi don Milani?
“Il suo messaggio è straordinariamente attuale. E aggiungo provocatoriamente: purtroppo. Se a distanza di tanti anni non solo restano ma anzi si sono allargate disuguaglianze e ingiustizie sociali, se la scuola perde per strada i ragazzi, se ‘fare la cosa giusta’ non è una ancora scelta immediata e scontata, se le parole di pace continuano a rimanere inascoltate, allora vuol dire che come società abbiamo imparato ben poco dall’esperienza d Barbiana. L’auspicio è che la sua opera, grazie anche all’importante ricorrenza del centenario della nascita, sia compresa come un’eredità da custodire e mettere in pratica ogni giorno.“

E’ ingombrante questa figura per il suo comune?
“Don Milani non è ingombrante, è parte integrante della nostra comunità e in questo senso la Marcia è un appuntamento fondamentale per mantenere vivi nel nostro cuore gli insegnamenti del Priore. Non dobbiamo dimenticare che il Comune e la comunità di Vicchio hanno un immenso debito di riconoscenza verso don Milani”.

Il 2023 sarà, grazie a Don Milani, un anno di rilancio anche per il turismo del territorio?
“Barbiana è visitata ogni anno da tantissime persone e in questo anno di centenario della nascita stiamo notando che le presenze sono sempre più numerose: soprattutto gruppi, associazioni e scolaresche. Ma non commettiamo l’errore di pensare a Barbiana come a una meta turistica: si sale fin lassù in silenzio e con il rispetto che meritano quel luogo e don Milani. Quei locali angusti locali, i tavoli di legno, le cartine appese, i disegni e gli scritti, la scritta ‘I care’ trasmettono ancora oggi il valore e la forza della scuola sperimentata lì, indicano una direzione da seguire, scuotono le coscienze”.

Qual è il suo rapporto personale con questa grande figura del Novecento e come l’accompagna nel suo far politica?
“Mi accosto a questa eccezionale figura con il massimo rispetto e umiltà. Quando si parla di don Milani parto sempre da un presupposto: mai interpretare soggettivamente i suoi testi, che invece devono essere letti nel loro significato più profondo. La figura di don Lorenzo è divisiva, nel senso che i suoi scritti e il suo messaggio spingono a una riflessione e a prendere posizione. Ma proprio per questo il Priore unisce, indica la direzione”.

Quali opportunità di sviluppo avete previsto? Vicchio tornerà a essere un fulcro di aggregazione culturale?
“Ci stiamo lavorando con grande impegno e il PNRR ci sta dando un grande aiuto da questo punto di vista: il nostro Comune ha finanziamenti già assegnati per sei milioni di euro e siamo in attesa di risposte per progetti dal valore di altri tre milioni. Grazie a questi ingenti investimenti, il paese di Vicchio cambierà decisamente volto e sarà più bello, moderno, accogliente e sicuro”..

Il brano tratto da “Lettera ai cappellani militari” che compone l’appello della XXII Marcia a Barbiana è di grande attualità. Si riconosce in quelle parole? 
“Mi riconosco a pieno: ‘Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri’ è una delle più alte espressioni maturate all’interno dell’esperienza di Barbiana. Si tratta di un brano ancor oggi attuale, che ci sprona a superare divisioni e facili strumentalizzazioni. Una frase che scuote le nostre coscienze, invitandoci alla lotta contro l'oppressione e alla promozione della giustizia sociale e sfidando il concetto di patria tradizionale. In altre parole ci richiama all'azione per un mondo più equo e solidale”.

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