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Due nuove "panchine bianche" a Firenze. Il ricordo di Remo Petroni nel commosso grazie della vedova

L'iniziativa nel quartiere 5 e 2. "Per me si chiude un cerchio" afferma Antonella Pazzagli, vedova di Remo Petroni.

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Antonella Pazzaglia davanti alla "panchina bianca dedicata a Remo Petroni Antonella Pazzaglia davanti alla "panchina bianca dedicata a Remo Petroni © Ok!News24
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Per celebrare al meglio la Festa del Lavoro il comune di Firenze, il Quartiere 5 e il Quartiere 2 hanno colorato due panchine bianche contro le morti sul lavoro.
La prima panchina è stata colorata in piazza Dalmazia, a fianco della panchina rossa già inaugurata contro la violenza sulle donne.
La seconda invece si trova nel cuore di Coverciano, nel Quartiere 2 al giardino Remo Petroni.

"Sono un simbolo contro gli infortuni sul lavoro e un monito a tutti per contrastare le morti bianche” ha detto l’assessora al lavoro Benedetta Albanese, che ha partecipato ad entrambe le iniziative. “"E' importante tenere alta l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro perché purtroppo è un tema ancora molto attuale. E’ il nostro impegno affinché la sicurezza sul lavoro torni ad essere centrale”.

“È la seconda panchina che installiamo nella zona del Campo di Marte. La prima è ai giardini Niccolò Galli. Questa seconda viene installata in un giardino – ha detto il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi – che ricorda la giovane guardia giurata che venne ucciso nella notte tra il 29 e il 30 giugno 1977 da un commando di terroristi. La sua colpa: aver sventato un attentato alla torre dell’acquedotto di via Moreni. Una panchina per contribuire alla massima diffusione e sensibilizzazione sui temi della sicurezza sul lavoro”.

Avendo sempre seguito in prima persona la vicenda umana e la morte tragica di Remo Petroni per 45 anni caduta nell'oblio (leggi la vicenda qui) ho personalmente (insieme all'amministratrice del gruppo "Noi di Campo di Marte" Chiara Giovannini determinante nella ricerca e ricostruzione dei fatti) cercato di comprendere il perché di quest'oblio e ho accompagnato la vedova della guardia giurata Antonella Pazzaglia, lasciata sola a 20 anni con un bambino di un anno e mezzo, a parlare col Presidente del Consiglio Luca Milani e con l'allora Assessore alla Memoria Alessandro Martini (leggi qui) che le promisero che per Remo ci sarebbe stato un ricordo.
E così è stato. Solo due mesi dopo, il 30 giugno in occasione del 45 anniversario della morte di Remo i giardini che sorgono di fianco a dove fu ucciso portano il suo nome. (articolo qui).

E adesso questa panchina che ricorda che Remo fu una vittima sul lavoro "è per me - racconta Antonella -  come la chiusura di un cerchio che cancella in un solo colpo anche il tentativo di mettere bandierine politiche su una vicenda tragica che vide mio marito ucciso mentre svolgeva il suo lavoro.

"Questa panchina per me è stata una sorpresa di cui sono commossa. Non finirò mai di ringraziare chi ha pensato a Remo. Grazie all'Assessore Benedetta Albanese e al Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi".

 

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