l'opera restaurata © N. c.
Dopo decenni di silenzio, torna a splendere uno dei capolavori meno conosciuti del Beato Angelico: la Crocifissione custodita nella Sala del Capitolo del Convento di San Domenico a Fiesole, è di nuovo visibile al pubblico grazie a un importante intervento di restauro manutentivo. Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Friends of Florence, con il generoso contributo di Gerhard De Geer e dei medici del gruppo Belacqua: Camilla Alderighi, Raffaele Rasoini e Steven Woloshin.
Un’opera giovanile, riscoperta e salvata
Realizzato nella prima metà del Quattrocento, l’affresco rappresenta una Crocifissione monumentale: Gesù in croce su un Golgota stilizzato, con un fondo blu scuro, quasi nero. La posizione della testa del Cristo, reclinata verso il basso in modo quasi prospettico, è un dettaglio raro nell’opera dell’artista, condiviso solo con una delle celle del convento di San Marco a Firenze.
L’opera era rimasta nascosta per secoli, coperta da uno scialbo di calce che ne aveva compromesso parte della superficie pittorica. Fu riscoperta nel 1880 dal domenicano Padre Raimondo Magrini e restaurata l’anno successivo. Ulteriori interventi furono realizzati nel 1955 e nel 1984 dal restauratore Dino Dini, che introdusse anche tecniche sperimentali per l’epoca.
Il restauro 2025: un lavoro delicato e prezioso
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L’intervento appena concluso, eseguito da Cristiana Conti e Alessandra Popple della ditta S.A.R. snc, è stato realizzato sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ABAP per Firenze, Pistoia e Prato, con la direzione tecnica della Dott.ssa Anna Floridia e della funzionaria restauratrice Irene Biadaioli. Le analisi chimiche sono state affidate al Dott. Marcello Spampinato e i ponteggi alla Ditta Saccenti di Prato.
Le indagini tecniche hanno permesso di scoprire dettagli interessanti: l’opera fu eseguita in nove giornate pittoriche, con l’uso di dorature a “conchiglia” e disegni preparatori a sanguigna e a spolvero. Le condizioni conservative erano critiche: l’affresco mostrava lacune cromatiche, fessurazioni, abrasioni e decoesione dell’intonaco, soprattutto nella figura del Cristo.
Il restauro ha riguardato consolidamento, pulitura, recupero cromatico e ritocchi pittorici, restituendo leggibilità e integrità visiva all’opera, pur rispettando i segni del tempo e i restauri storici precedenti.
Un progetto di valorizzazione culturale
Alla presentazione dell’intervento, tenutasi il 16 giugno 2025, erano presenti numerose personalità del mondo dell’arte e delle istituzioni: il Priore Padre Giovanni Monti, la Sindaca di Fiesole Cristina Scaletti, la Presidente di Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda, lo storico dell’arte Angelo Tartuferi, lo studioso Carl Brandon Strehlke e i restauratori Conti e Popple.
“Questa Crocifissione è un’esperienza di profonda spiritualità, un momento raro di silenziosa bellezza” – ha dichiarato Simonetta Brandolini d’Adda, esprimendo gratitudine ai padri domenicani, alla Soprintendenza e a tutti i sostenitori dell’opera.
Grazie a questo restauro, un capolavoro quasi dimenticato del Beato Angelico è tornato a vivere e a emozionare, riportando l’attenzione su un luogo ricco di storia e spiritualità, come il Convento di San Domenico a Fiesole. Un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, fondazioni private e professionisti del patrimonio.


