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Cerbero, il "cane da guardia" di Palazzo Vecchio: tolleranza zero per chi parcheggia, occhi chiusi per chi delinque

Dal 18 settembre Firenze schiera il sistema di telecamere e IA per multare i fiorentini. Un rigore implacabile per gli automobilisti… e un silenzio assordante..

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multe multe © N. c.
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Il Comune lo annuncia: dal 18 settembre scatterà la lotta dura e pura contro la sosta fiorentina. Dopo il periodo di collaudo iniziato a giugno e definito “soft” (provate a chiederlo ai fiorentini multati dopo ore di giro a vuoto per cercare un posto), arriva il temutissimo Cerbero: una batteria di telecamere collegate a software e intelligenza artificiale, pronte a vigilare sulla sosta e far cassa per Palazzo Vecchio coi soldi di chi si azzarda a parcheggiare dove non può.
E poco importa se migliaia di posti auto sono spariti sotto i cantieri del tran-treno, destinato a sfregiare per sempre i viali voluti dal Poggi ai tempi di Firenze Capitale.

Nel frattempo, mentre la criminalità dilaga e le “spaccate” crescono fuori controllo — con San Jacopino sotto assedio, Campo di Marte che preoccupa e le Cascine trasformate in set di film horror (ma senza finzione) —, pare che il mandato prioritario della Polizia Municipale non sia coordinarsi in task force con le altre forze dell’ordine, bensì multare i fiorentini che non sanno più dove parcheggiare.

La notizia, riportata oggi da La Nazione, appartiene alla categoria delle “sgradevoli” comunicate alla vigilia di Ferragosto o di Natale, quando si conta sull’effetto distrazione di massa per smorzare il malcontento di cittadini stesi sotto l’ombrellone. Ma noi ve lo ricorderemo anche nei giorni a venire...

Il famigerato Cerbero, ricordiamolo, è un esercito di telecamere montate sui veicoli della Municipale, pronte a scansionare ZCS (Zone a Controllo Sosta), corsie preferenziali e stalli per residenti, incrociando in tempo reale i dati con SAS e centrali operative. Risultato: sanzioni istantanee per ogni disco orario scaduto, rinnovo mancato, abbonamento o autorizzazione non valida.

Cerbero – scrive La Nazione – potrà incrociare in tempo reale i dati di autorizzazione alla sosta e segnalare immediatamente le violazioni. Addio ai controlli sporadici o alle multe su segnalazione: le verifiche saranno continue, automatizzate e capillari.
E il comandante della Polizia Municipale, Francesco Passaretti, è chiaro: “Tolleranza zero verso chi invade gli spazi riservati ai cittadini in regola”.

Ma, al netto della retorica ufficiale, l’entrata in funzione di Cerbero è un ulteriore passo verso una Firenze sempre più ostile alla mobilità privata.
Un’ostilità che, sommata alla demolizione dei viali di circonvallazione del Poggi — ridotti a un imbuto e ai cantieri troppi e spesso fantasma —, si traduce in un attacco diretto alla libertà individuale, tutto in nome della “cura del ferro” che sa già di vecchio.

I pendolari, poi, sono i più bastonati: scudo verde, parcheggi scambiatori solo sulle planimetrie, e un trattamento spesso più severo di quello riservato ai veri criminali, che continuano a spadroneggiare indisturbati.

Sul fronte sicurezza, tema che per la Giunta fiorentina pare essere tabù, il Rapporto Univ–Censis 2024 piazza Firenze al secondo posto in Italia per reati denunciati in rapporto alla popolazione, con 65,3 crimini ogni mille abitanti, dietro solo a Milano. L’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore ci mette invece al terzo posto nazionale per delittuosità generale.

Insomma, a Firenze la “tolleranza zero” vale solo per chi parcheggia male — magari perché un posto non c’è —, ma non per chi mina ogni giorno la sicurezza e la qualità della vita cittadina.

E non finisce qui: dietro l’apparente efficienza tecnologica di Cerbero si nasconde un modello di controllo sempre più puntuale verso il cittadino onesto, che lavora e paga le tasse, mentre davanti a chi vive nell’illegalità si pratica la filosofia delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Così, la libertà si perde poco a poco, a morsi piccoli e quotidiani, finché il cittadino non si accorge nemmeno della puntura.

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