Ubaldo © nn
Un compleanno che profuma di storia e di terra cotta: Ubaldo Ferraresi, cittadino di Pontassieve dal 1954, ha compiuto 100 anni e l’amministrazione comunale ha voluto celebrarlo con una cerimonia speciale nella sua abitazione, domenica 18 maggio. A portare il saluto ufficiale è stato il vice sindaco Filippo Pratesi, che ha consegnato a Ferraresi una pergamena ricordo e un piccolo omaggio a nome di tutta la comunità. Ma chi è Ubaldo Ferraresi? La sua è una storia che si intreccia profondamente con quella del territorio. Originario di Portico di Romagna, nel 1946 lavorava per una cooperativa di Forlì incaricata della ricostruzione del Ponte Mediceo di Pontassieve, danneggiato gravemente durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Il suo compito fu tanto semplice quanto straordinario: realizzare a mano 12.000 mattoni, cercando di replicare il più possibile l’aspetto di quelli originali.
Un lavoro lento, paziente, completamente artigianale. I mattoni furono cotti in una buca adibita a fornace, nel bosco vicino a Tredozio, uno per uno, in un processo che Ferraresi ricorda ancora nei minimi dettagli. “Era un lavoro delicato, lungo, fatto con attenzione e fatica – racconta – ma ne è valsa la pena. Ogni volta che attraverso quel ponte, rivedo le mie mani all’opera”.
Un ponte, una memoria
Il legame tra Ferraresi e Pontassieve si è rafforzato nel 1954, quando decise di trasferirsi stabilmente nel comune toscano. Da allora, ogni passaggio sul Ponte Mediceo è stato per lui un tuffo nel passato, un contatto diretto con quel lavoro che ha lasciato un’impronta concreta nella storia del paese.
Il Ponte Mediceo ha origini antiche: fu costruito nel 1555 per volere di Cosimo I de’ Medici, su progetto, con tutta probabilità, di Bartolomeo Ammannati. L’opera fu affidata a Stefano di San Piero a Ponti e a suo figlio Tommaso, e serviva a ristabilire il collegamento tra Firenze e le aree di Valdisieve, Casentino e Valdarno, interrotto dal crollo di un precedente ponte distrutto dalla piena della Sieve nel 1547. Il ponte venne poi restaurato nel 1788 per ordine del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, e successivamente parzialmente ricostruito nel dopoguerra.
Ubaldo Ferraresi, con il suo lavoro silenzioso e prezioso, ha contribuito a scrivere un pezzo di questa storia. E oggi Pontassieve lo ringrazia per aver lasciato, letteralmente, una traccia tangibile nel cuore del paese.



Lucia Bigliazzi
Il racconto di Ubaldo e dei suoi 12000 mattoni è depositato insieme ad altre brevi memorie presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S.Stefano. Consegna avvenuta con emozione nel 2017 a cura della sezione soci Coop Valdisieve. Auguri Carissimo Ubaldo