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Luca Tagliaferri ricorda Riccardo Benvenuti e gli anni della loro infanzia

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La lettera, commossa e 'vera', di Luca Tagliaferri:

Cari Cecilia ,Chiara Francesco e Paola. 
Stanotte non sono riuscito a dormire nemmeno un minuto. La terribile notizia della scomparsa di Riccardo mi ha colpito come una cannonata che mi ha steso a terra. Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto e non ci sono parole per consolare nessuno. Stanotte mi è venuto incontro il ricordo, unica possibilità di sollievo. Eravamo studenti liceali all’inizio, io facevo la seconda ,Riccardo la prima, sezione B inglese.

Le materie e gli insegnanti sono quasi gli stessi per cui è facile scambiarsi i compiti e gli insegnamenti. Io ero migliore in lettere, filosofia e latino, Riccardo in matematica, fisica e chimica. La mattina dopo la scuola usciamo, zaini in spalla, ed io lo seguo. Andiamo a casa sua alla stazione ferroviaria di Borgo San Lorenzo dove il babbo Walter era capostazione. La mamma Laura, maestra in pensione fa la casalinga e a volte ci fa ripetizioni di latino, oltre a preparare pranzo e cena per la famiglia.

Mangiamo tutti insieme, anche con Walter e Paola, poi dopo pranzo Riccardo mi porta nella sua camera personale: due letti, libri, giornali ,manifesti, una chitarra ed un giradischi con mangiacassette. Lì studiamo e ripassiamo, poco, musica e chiacchiere tante. Parliamo di argomenti mai banali: politica scuola, famiglia e sport.

Nel pomeriggio usciamo per Borgo e la sera si ritorna per la cena sempre apparecchiata, come il mezzogiorno. Poi di nuovo in camera, musica chiacchiere poi il sonno. La mattina si riparte per la scuola e per una nuova giornata insieme e si ricomincia daccapo ma ogni giorno sembra diverso dagli altri, sempre divertente.

La sera dopo cena i miei genitori Luigi e Maria vengono a trovare Walter e Laura, sono amici di lunga data. Si discute e dopo mi riportano a casa ma dopo qualche giorno ci siamo di nuovo. In un estate di fine anno ‘70 siamo stati anche insieme in vacanza in tenda nel Parco Nazionale d’Abruzzo, imboccati da Franco Gallinelli. Visitiamo Aquila, Pescasseroli e Civitella Alfedena col museo del Lupo allestito dal nostro concittadino Giorgio Bani.. indimenticabile.

Nel 1975 il vulcanico professore  liceale di ginnastica Franco Utili ci porta, con altri ragazzi,  i porta alla piscina privata dell’Istituto tecnico Leonardo Da Vinci a Firenze, Riccardo ed io pivellini giovani ma i più bravi in acqua. Dopo un esame severo otteniamo il Brevetto di Assistente bagnanti, per le sole acque interne piscine laghi e fiumi. Siamo i primi in tutto il Mugello.

Qui le nostre strade cominciano a separarsi, il Liceo sta finendo, io vengo chiamato appena diciottenne nella stagione estiva alla piscina di San Piero insieme al Pissi e al compianto Giovanni Noferini. Riccardo ancora minorenne non può lavorare.

Nel 1976 vinco il Concorso di bagnino a Borgo, studiando e lavorando insieme per tutto il 1976. Anche Riccardo dopo poco tempo vince un Concorso comunale per impiegato e le nostre strade si incrociano di nuovo perché l’inverno con le piscine chiuse vengo spedito a fare l’impiegato in Comune.

Riccardo diventa competente e capace addetto stampa nella seconda amministrazione Baggiani. Insieme facciamo trasferte a Firenze per scegliere, ordinare e portare alla biblioteca comunale il patrimonio librario di quello che diventerà il Fondo Torelli. Il giorno che Riccardo sceglie il lavoro all Autodromo e me lo dice, ci rimango male .

Le nostre strade iniziano a separarsi, ma capisco che va bene così, fa parte della vita. Ci ritroviamo di nuovo, il giorno 11 luglio 1982. Riccardo ha conosciuto Cecilia e quel giorno sono nostri ospiti perché la mattina c’è la festa per il battesimo di mia figlia Giulia ed il pomeriggio guardiamo insieme la partita dei mondiali che vinciamo. La famosa partita di Pertini in tribuna.

Non so se queste parole riusciranno a lenire il dolore, sicuramente no. La mancanza fisica non si può riempire, ma il ricordo aiuta a tenere sempre vicine le persone che si sono amate. Per me Riccardo è stato questo: un fratello nella giovinezza e un amico per il quale ho nutrito sempre una grande stima è un grande affetto.

Vi abbraccio tutti e chiedo a Riccardo di salutarmi Walter e Laura, il babbo Gigi e gli zii Giuseppe e Giuliano.
Un abbraccio a tutti, ciao Riccardo buon viaggio..

 

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