baby gang © OkNews24
“La maxi rissa di Novoli, con coltelli e bottiglie davanti agli occhi di bambini e residenti, è la dimostrazione che le baby gang hanno preso possesso degli spazi pubblici mentre l’amministrazione comunale resta a guardare. Ancora una volta Firenze si conferma una città insicura, perfino per le famiglie che passeggiano in pieno giorno”.
A dirlo sono Sheila Papucci e Jacopo Cellai, candidata e capolista di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali nel collegio di Firenze 1, che intervengono dopo l’episodio di violenza avvenutol'altro giorno in via Baracca, dove un giardino frequentato da famiglie e anziani è stato teatro di uno scontro tra bande di giovanissimi.
“Il Partito Democratico, che da anni governa la città, ha fatto della parola ‘inclusione’ il suo mantra, ma non riesce neppure a garantire il minimo, cioè la sicurezza di famiglie e bambini. Anzi – sottolineano Cellai e Papucci – i residenti denunciano quotidianamente minacce, furti e aggressioni, senza che si veda un cambio di passo”.
“Questa non è solo criminalità minorile – aggiungono i due esponenti di Fratelli d’Italia – è il segnale di un tessuto sociale lacerato, di un’amministrazione che ha perso il controllo del territorio. La giunta Pd non sa garantire sicurezza e fallisce anche laddove proclama di eccellere, nella gestione dell’inclusione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
“In viale Corsica c’è il comando della Polizia Municipale del Quartiere 5. Se i vigili avessero direttive chiare sui servizi in strada – dicono Cellai e Papucci – i quartieri sarebbero controllati molto meglio. La giunta Pd dice che gli agenti sono tornati ad essere circa 900 e che è stato aumentato il reparto antidegrado, come FdI peraltro chiedeva da anni. Ma allora dove sono tutti questi vigili? Perché i cittadini continuano a non vederli nei luoghi dove servono davvero?”.
“Firenze merita un’amministrazione che metta la sicurezza dei cittadini al primo posto – concludono Papucci e Cellai –. Solo Fratelli d’Italia ha il coraggio di dirlo chiaramente: servono più controlli, più presidi fissi e tolleranza zero verso chi trasforma i nostri giardini in zone franche di violenza e degrado”.


