Di letture, dal Covid in poi, ne abbiamo ascoltate fino all’inverosimile, alcune belle, alter fatte tanto per fare una serata, tanto che quando oggi ci apprestiamo ad assistere a una di queste, lo facciamo sempre con un pò di diffidenza. Certo, prima è sempre importante sapere chi, sarà a leggere, e l’appuntamento di sabato pomeriggio al Piccolo Teatro della Rufina prometteva di valere lo spostamento nonostante la giornata torrida che aveva relegato in casa i meno coraggiosi.
È il caso di dire che, questa volta il “Gioco valeva la candela” perché quella alla quale abbiamo assistito non è stata una semplice lettura, ma una cascata di emozioni riversate dal palco del Piccolo teatro sul pubblico attento più che come ad uno spettacolo, ad una lezione. Dopo le brevi ma sentite dichiarazioni del sindaco di Londa e di Rufina e quella del presidente dell’Anpi di Londa Aleandro Murras, è la straordinaria Angela Finocchiaro ad aprire la V^ edizione dell’ ANPI Londa Film Festival con un brano di Fabio Genovesi tratto da “Mie magnifiche maestre”.
La storia di Isolina cattura immediatamente il cuore di tutti, che, come ipnotizzati seguono le vicende della ragazzina scambiata dal padre col fabbro che gli ha investito il maiale. La vita della ragazza, il lavoro nei campi, il totale disinteresse del marito fino ad una ribellione che la riporta ad essere considerata un essere umano. Quella falce, infilata nel fianco del marito, rimette il rapporto a posto, un rapporto dove ci si dice buongiorno e buonanotte, dove le cose si chiedono per favore, dove si ringrazia, ed anche se il pubblico non ha sentito la parola che lei voleva “Scusa” la storia cambia ugualmente.
La Finocchiaro è grande e riesce a tenere legati al racconto per tutti gli oltre venti minuti di lettura (che non sono pochi) facendo un notevolissimo pieno di applausi. Più “In tema” (l’incontro si chiamava Letture resistenti) quello proposto dall’eccezionale Carlina Torta con “L’estate che mai dimenticheremo” di Marcello Venturi e la storia del soldato tedesco che chiede, anzi pretende del cibo da un contadino al quale i suoi commilitoni hanno ormai rubato tutto, la mucca, le galline e che, nonostante la rabbia gli offre pane e fichi.
Poi, però il soldato vuole, anzi pretende di entrare in casa dove ci sono la moglie ed il bambino del contadino e chiaramente non si accontenta del semplice cibo. Quello fu il momento nel quale imparammo a sparare (era più o meno cosi la frase di chiusura) per questo racconto intenso, carico d’emozione, che Carlina Torta ha interpretato come se lo stesse vivendo, come se anche lei fosse in quella cucina con l’ansia di quello che stava per accadere.
Finale ancora con Angela Finocchiaro e un brano tratto sempre da Fabio Genovesi ma questa volta da “Il calamaro gigante” (che è poi lo spettacolo che da due stagioni Angela porta in giro per l’Italia con grandissimi successi ovunque) per questo bellissimo pomeriggio che ha dimostrato a tutti, me compreso, che le “Letture” non sono tutte uguali, dipende tutto da chi è quello che legge!


