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Alia, lettera aperta dei lavoratori ai cittadini

No alla ristrutturazione dei servizi su Firenze con lavoro 7 giorni su 7.

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ALIA servizi ambientali ALIA servizi ambientali © Alia
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E’ in atto in Alia una ristrutturazione dei servizi su Firenze per portare su 7 giorni la
programmazione lavorativa anziché sugli attuali 6. Questo inevitabilmente comporta lo
stravolgimento della domenica, che diviene un qualunque giorno feriale, con riposo
compensativo in altro giorno a rotazione.
La direzione aziendale afferma che tale riorganizzazione è dovuta ad una maggiore richiesta di
servizi aggiuntivi nel domenicale avanzata dal comune di Firenze.
Abbiamo richiesto più volte come o.s. Cobas Alia che si mostrassero le richieste pervenute per
l’effettuazione di tali servizi, senza mai ricevere risposta. Ci pare oggettivamente strano che il
comune di Firenze abbia richiesto un aumento di servizi tale da giustificare il 50% in più del
personale chiamato al lavoro di domenica, e maggiormente se consideriamo alcune tipologie di
servizi aggiunti. Una per tutte: la raccolta carta in zona Novoli, che di domenica raccoglie 15/20
quintali di rifiuto: un camion al lavoro in giorno festivo, con aggravio di costi per autista e
carburante, con aumento di inquinamento e traffico a pesare sul già notevole caos domenicale
cittadino, che rientra praticamente vuoto. Come giustifica economicamente Alia e verosimilmente il
comune fiorentino nei confronti dei cittadini che pagano la Tari questo spreco di risorse?
Chiediamo nuovamente con forza la presentazione delle richieste di servizi pervenute dal comune,
perché se ci sono, vanno tarate su quanto effettivamente necessario fare. Ricordiamo sempre che
parliamo di domenica, un giorno che tutta la comunità civile considera festivo ed i lavoratori e le
lavoratrici di Alia non vogliono lavorare forzatamente nel festivo. Il tempo di vita è un valore
indispensabile, sempre più e universalmente ritenuto come un bene prezioso, ma non in Alia e a
quanto pare nemmeno all’interno della nostra giunta.
Inoltre se si parla di servizi aggiuntivi, lo dice la parola stessa, per svolgerli dovrebbe essere
necessario personale aggiuntivo, non un esercizio di complicato equilibrio, con spostamento di
persone sottratte alla programmazione feriale e messe nel domenicale, perché quel personale
chiamato di domenica, viene poi a mancare nel feriale, creando buchi e confusione.
E così si arriva direttamente al discorso economico, constatando come non si smentisca mai il
vecchio detto del voler fare le nozze con i fichi secchi.
Nuovo personale chiamato per servizi aggiuntivi, ha un costo per Alia e in ricaduta per il comune,
quindi per la cittadinanza intera, mentre una semplice maggiorazione economica per il personale
già in forza, costa molto meno ma ha pesanti ricadute sulla vita dei lavoratori.
Alia, al termine di una trattativa sindacale con i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, Fiadel, chiusa
senza consultazione dei lavoratori, ritiene di compensare l’aumento del ricorso al personale
domenicale con piccoli ritocchi sulle indennità economiche festive domenicali attualmente
percepite.
Si tratta di pochi euro aggiuntivi che al netto in busta paga si riducono al nulla, giunti dopo sei anni
dalla stipula dell’accordo: anni difficili in cui il costo vita è salito alle stelle, non contrastato da
adeguati rinnovi contrattuali calcolati sempre al ribasso salariale ed arrivato dopo un lunghissimo
immobilismo sindacale proprio ora, in virtù di una forzatura ad opera del Cobas Lavoro Privato
Alia che ha proclamato sciopero contro l’aumento del numero dei servizi festivi domenicali. Nostre
forzature di cui spesso usufruiscono i sindacati confederali per portare l’azienda al tavolo trattative.
Per noi, con le con le cifre corrisposte non si può barattare la volontarietà al lavoro festivo di
lavoratori e lavoratrici, si può unicamente forzare al lavoro quanti di loro hanno poche scelte
alternative. Il comando toglie dignità al lavoro, la possibilità di scelta la restituisce.
Il lavoro festivo domenicale a nostro modo di vedere deve essere una opzione riservata ai soli
servizi essenziali legati a questioni di salute cittadina, lavoro svolto da personale su base volontaria
e retribuito in misura adeguata alla rinuncia alla socialità che il lavoro nel festivo necessariamente
comporta e all’aumentata fatica di un lavoro usurante prolungato ben oltre i sette giorni
consecutivi, potendo arrivare anche ai 9 giorni senza sosta.

Al consueto scaricabarile fra Alia e comune di Firenze, in cui l’azienda afferma in modo neutrale di
rispondere alle richieste di servizio del comune, mentre la giunta comunale per bocca della propria
emanazione Ato Toscana Centro, afferma che è Alia l’unica responsabile della gestione del servizio
in affidamento, i lavoratori e le lavoratrici rispondono che sono stanchi di questo giochino.
Fra i tre protagonisti: Alia, comune di Firenze e lavoratori, questi ultimi si sentono come Pinocchio
alle prese con il Gatto e la Volpe, ma vogliono evitare l’impiccagione alla quercia delle monete
d’oro.

Chiediamo la sospensione della riorganizzazione dei servizi sui 7 giorni settimanali e che
l’elenco dei servizi domenicali e festivi tutti, previsti dal contratto di servizio con i comuni, sia
reso pubblico, incluso in modo particolare le ultime richieste del comune fiorentino che hanno
comportato un incremento di lavoro superiore al 50% nella domenica.
Chiediamo che la cittadinanza si esprima sul fatto che sul festivo domenicale ci siano persone
obbligate ad un lavoro non su base volontaria e con aggravio di costi in ricaduta sulla Tari.
Chiediamo come mai, a proposito della tassa Tari ( che ricordiamo sempre, pagata anche dai
dipendenti di Alia al pari di tutti gli altri) in considerazione degli ultimi due bilanci di Alia
fortemente in attivo, non cali anzi aumenti anno anno.
Chiediamo che tutti gli accordi presenti e futuri fra sindacati confederali e azienda siano
sottoposti al voto dei lavoratori con assemblee generali aperte a tutti.
Chiediamo che si dia rappresentanza al sindacato Cobas Alia, per dare voce a quanti si
sentono esclusi dalle decisioni prese a porte chiuse.

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Commenti 1
  • Elisabetta Bavecchi

    Assolutamente ineccepibile. Questa gentile e civilissima protesta dimostra che la democrazia è scomparsa. Qualcuno spieghi ai sindacati che il loro compito è quello di rappresentare i lavoratori e al Comune che deve prendere in considerazione i propri cittadini che oltretutto pagano le tasse. Son cose che andrebbero rammentate? Ma chissà che interessi ci sono dietro...e cosa non ci dicono.

    rispondi a Elisabetta Bavecchi
    mer 24 maggio 2023 06:41