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Fiesoli si è consegnato ai Carabinieri di Padova. Video: 'Contento di andare in carcere'

Lo affermava lo scorso aprile. Le reazioni alla sentenza

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Fiesoli. Fiesoli. © Il sito di Firenze
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Rodolfo Fiesoli, condannato ieri con sentenza definitiva dalla Cassazione per la vicenda della Comunità 'Il Forteto', si è costituito presso il comando provinciale dei carabinieri di Padova. Lo riporta l'agenzia Ansa, spiegando che ha raggiunto Padova nella giornata di ieri dopo aver lasciato la rsa di Aulla (Massa Carrara) dove soggiornava da mesi. A quanto si apprende, intenzione di Fiesoli sarebbe stata quella di costituirsi al carcere di Padova per scontare la pena in quel penitenziario, ma sarebbe stato convinto poi a consegnarsi ai carabinieri della città veneta.

Allegato a questo articolo potete vedere il video (pubblicato da Il Sito di Firenze) nel quale Fiesoli diceva di essere contento di andare in carcere. Ora è stato accontentato...

Qui sotto la reazione di Giovanni Donzelli alla notizia della sentenza:

"Finalmente arriva la giustizia, con il solito grave ritardo. Adesso il pedofilo Fiesoli vada in carcere e nessuno si sogni di concedere un solo giorno di sconto ad un criminale che ha distrutto la vita a centinaia di persone. Lo ha fatto insieme agli altri componenti della setta che, a causa di un sistema giudiziario assurdo, l'hanno fatta franca grazie alle prescrizioni. Abbiamo l'occasione di stabilire tutte le altre responsabilità, anche di politici e magistrati, con la Commissione d'inchiesta parlamentare: basta con i veti incrociati, è urgente farla partire". Lo afferma Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia già vicepresidente della Commissione d'inchiesta sul Forteto del Consiglio regionale della Toscana.

E quella di Stefano Mugnai (sempre alla notizia della sentenza):

«Con la sentenza appena emessa dalla Cassazione giunge finalmente al traguardo anche giudiziario la drammatica vicenda del Forteto, la comunità-setta del Mugello, in provincia di Firenze, teatro di orrori e abusi ai danni dei minori che lì venivano affidati dalle autorità. Per le vittime, i bambini di allora, questo punto fermo costituiva la condizione indispensabile per poter guardare avanti sentendosi legittimati nei patimenti subiti. Per gli auguzzini e in particolare per Rodolfo Fiesoli, auspichiamo sia finalmente giunto il tempo che sia messo in condizione di non nuocere più ad altri dopo che in questi mesi è stato libero di avvicinare ragazzini nei bar e davanti alle scuole di Aulla»: lo afferma il Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai in seguito alla sentenza appena pronunciata dalla IV sezione penale della Cassazione nei confronti tra gli altri di Rodolfo Fiesoli, il sedicente ‘Profeta’ del Forteto.

Mugnai, che a Montecitorio è autore di una delle tre proposte di legge istitutive della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla vicenda, segue la vicenda ormai da anni. Nel Consiglio regionale della Toscana, era il 2012, fu presidente della prima commissione regionale di inchiesta che portò alla luce il sistema di violenze e abusi su minori praticato all’interno di quella che anche la magistratura avrebbe in seguito bollato come comunità-setta esprimendo condanne fino al terzo grado di giudizio.

«L’istituzione della Commissione parlamentare è stata fatta slittare anche nelle ultime settimane. Ci auguriamo che il Pd e le sinistre non intendano procedere per rinvii pur di non affrontare la verità dei fatti e che presto si possa iniziare a lavorare per approfondire il quadro delle responsabilità politico-istituzionali».


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